Non mi pesa e i rovi aiutano a tenere compatto il cappotto.
E poi le previsioni meteo danno -6C° di minima, li lascio nudi gli ulivi?
Lavare stoviglie di ceramica dentro una grancassa di acciaio, questo sì mi pesa (il malumore della massaia/o credo dipenda inanzitutto da tale attività); subire nel contempo la televisione passiva mi pesa.
Ovvio che, quando s'affina l'arte di lavar le stoviglie, i piatti non scivolano più di mano, ma rimane sempre una fonte di stress. Un conto è autogestirsi in casa, un altro è avere il fiato sul collo, che ti fa passar la voglia.
E' un gesto molto romantico metter le coperte, anche agli ortaggi, in questo caso al pan di zucchero. All'inizio dubitavo sull'efficacia di questa misura che m'ha consigliato il fratello, temevo che sotto un telo non traspirante la cicoria sarebbe marcita.
Mi sono dovuto ricredere: pur essendosi rotto in più punti, il telo ha mantenuto asciutto il pan di zucchero, perciò si sta conservando molto bene.
Pan di zucchero appena tagliato. |
Non so se coltiverò ancora le pastinache: il posto nell'orto è quel che è e a trapiantare le piantine si va rovinar la radice. Anziché un unico fittone (nella foto una rara pastinaca venuta bene), ce ne so tre o quattro e non sono molto pratiche da ripulire. Andrebbero seminate direttamente in terra piena, senza tanti spostamenti.
novembre 2019 - CRONACA BRUNA - febbraio 2020
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