disegno in bianco e nero, 20 per 30 cm, realizzato con Corel Painter e la tavoletta Wacom Volito 2
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Ho fissato il ricordo prima che svanisse del tutto, una scena di sogno che può venir solo ricostruita con una certa approssimazione, per non dire interpretata (o malinterpretata).
V'erano diversi alberi spazzati dal vento; uno in particolare aveva il fusto bianco e sottoterra prendeva le sembianze di una donna, anch'ella dall'incarnato lunare, supina in una sorta di alcova oscura, con le radici che si protendevano dagli arti. Quasi fosse una burattinaia, o una burattina. Chi lo sa. Il suo atteggiamento era lascivo e provocante.
Scena abbastanza inquietante, del resto come tutti i sogni. Ho cercato di riprodurla in maniera fedele, per quanto possibile. Contrasti ridotti, per dare l'effetto di vista appannata. Le radici sono ovunque: fanno anche parte del giaciglio e dello sfondo. La forma del giaciglio e la parte superiore del disegno dovrebbe richiamare il tronco d'albero e la sua base.
L'albero cosmico dalla mitilogia nordica
La scena sognata era un po' famigliare. L'albero animato, le radici che nascondono qualcosa. Sapevo (vagamente) dell'Helheim, il regno dei morti delle civiltà nordiche, e dell'albero cosmico le cui radici sprofondano fin laggiù. L'albero in questione è un frassino, chiamato Yggdrasill. Io avevo sognato un albero bianco in mezzo agli altri più scuri, come può distinguersi una betulla o un noce argentato.
Vedi anche:
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