Blog parallelo

mercoledì 27 febbraio 2019

Shallow, parafrasando la traduzione

Il ritornello di Shallow mi è entrato nella testa e lo canticchierò per qualche mese, imitando Jack (Bradley Cooper) quando attacca la struggente strofa "I'm falling...". Da brivido. Altro che la musica senza melodia sanremese!
Come chissà quanta gente prima di me, son andato a cercarmi il testo e la traduzione della canzone e son rimasto un po' perplesso leggendo acque basse, traduzione letterale di shallow(s). Possibile che non esista un sinonimo migliore nell'idioma italico? Ebbene, il vocabolario dei sinonimi m'ha tolto ogni speranza: bassofondo, secca, sirte... Niente. Dove è preferibile non tuffarsi? Nell'acqua bassa. Punto.

Senza trucco&parrucco e senza mutande in vista, sei bella quasi quanto la tua voce, Lady Gaga.
Mi soffermo sulla canzone Shallow e non sul film A star is born perché, stringi stringi, il film fa da contorno alla suddetta canzone. Certo, ha il pregio di sembrare biografico, pur non essendolo, parte bene ed il finale è abbastanza toccante, ma, ripeto, la scena clou è quanto Ally (S. J. A. Germanotta, Lady Gaga acqua&sapone per intenderci) viene invitata sul palco da Jack per cantar assieme:



Il film, per me, poteva finire lì, mi sarei risparmiato la vita autodistruttiva di una rockstar, una storia dove avverto più ambizione che amore. E mi sarei risparmiato Ally che si tinge i capelli e si dimena con le altre ballerine, finendo col somigliare (giusto un po') alla vera Lady Gaga, quando l'apprezzavo per essere diversa.
Il testo della canzone Shallow bastava, visto che sintetizza già tutta la trama:
Sto cadendo. In tutti i bei momenti mi ritrovo a desiderare un cambiamento. E nei brutti momenti ho paura di me stesso/a.
I tormenti interiori che sin dall'inizio fan presagire il peggio (ci sono lugubri rimandi in altre canzoni di Jack).
Sono fuori di me, guarda come m'immergo, non tocco mai il fondo! Sfonda la superficie, al di sotto nessuno può farci del male.
L'euforia (I'm out of the deep end è un modo di dire) di Ally perché si è tuffatata e le andata bene: s'è innamorata e può coronare il proprio sogno. Poi l'invito a Jack a seguirla nell'abisso chimico senza fondo dell'amore.
Siamo lontani dalle acque basse, ora.
Nelle acque basse, ba-asse, nelle acque basse, ba-asse...
Già, ora, perché l'insidia delle acque basse per chi si tuffa rimane sempre, come ricorda il ritornello. Come in ogni ballata d'amore che si rispetti, insomma, c'è un vena tragica. 

PS: quella voglia di cantare Shallow, di duettare con una partner, mi ricorda un film più leggero con Hugh Grant, Way back into love:

sabato 9 febbraio 2019

Perché l'abbonamento gratis agli over 70 non è una cattiva idea

Quasi mi dispiace per Trentino Trasporti, che si vede mancare un introito considerevole (fra l'altro deve anche rimborsare gli abbonamenti attivi), però credo che l'azienda abbia fatto bene i suoi conti. Al di là della mera mossa politica, dello zampino (d'orsa Daniza) del Presidente della Provincia che diventa il paladino di una fetta importante d'elettorato, personalmente non mi trovo d'accordo con le critiche che son seguite.
Perché?
  • Chi critica generalizza (non che io non lo faccia) asserendo che gli over 70 son pieni di soldi, che son gli unici pieni di soldi e non è giusto che possano viaggiare gratis sui mezzi pubblici. Io non credo che tutti gli anziani siano benestanti, credo che vi siano i benestanti e i meno benestanti. Credo che i primi non siano tirchi a tal punto da lasciare il mercedes in garage per prendere il tram, hanno una reputazione da difendere, uno status symbol (ecco, forse i Nonesi fan da eccezione...). Tanti dei secondi, invece, godevano già di una tariffa agevolata. Credo quindi che Trentino Trasporti abbia semplicemente uniformato gli uni cogli altri.
  • [In tanti han fatto chiasso per raddoppiare le corse degli autobus e poi, quando Trentino Trasporti ha soddisfatto la richiesta, a bordo dei mezzi non li ho mai visti. Si pretendono più autobus e poi questi girano mezzi vuoti. Quindi è risaputo che tanti chiacchierano per arieggiar la bocca.
  • Gli anziani si spostano in fasce orarie differenti rispetto a pendolari e studenti (vedi foto), così autobus e corriere verranno sfruttate al meglio.
  • Se gli over 70 son veramente ricconi come dicono, mobilità gratis vuol dire che si sposteranno di più e faranno più shopping. Gli anziani fanno compere nei negozi del territorio, restano fedeli ai negozi fisici e fanno bene all'economia locale. Ben venga quindi un incentivo economico: un conto è acquistare un prodotto in Trentino e un altro è acquistare una cinesata su Amazon. Ai rosiconi meno attempati dà fastidio sborsare 250 euro di abbonamento ma poi si comprano uno smartphone che costa quattro volte tanto...
  • Abbonamento gratis vuol dire meno anziani al volante e, si sa, al giorno d'oggi la strada è a scorrimento veloce, è stressante e i guidatori giovani hanno una fretta boia. Chi è alla guida deve aver riflessi pronti per forza di cose ed è un bene che gli over 70 stiano (al sicuro) a bordo dell'autobus o della corriera.
  • L'autobus non è a misura d'anziano, suo malgrado. Nonostante il veicolo sia sempre più grande e tecnologico, prendere l'autobus per chi ha una certa età non è il massimo del comfort. Tra ragazzotti che occupano i posti a sedere, autisti che accostano a mezzo metro dal marciapiedie, frenate brusche e sollecitazioni centrifughe dovute al territorio montuoso, a mio avviso l'abbonamento gratuito agli over 70 è dovuto, vale come risarcimento danni. 
  • Gli anziani son gli unici che fanno gli sceriffi sull'autobus. C'è qualcuno che fa l'imbecille a bordo? Il cittadino medio guarda dall'altra parte, l'autista ha le mani legate al volante, i giovani rintronati da musica e smartphone manco se ne accorgono e gli over 70 prima borbottano tra loro, poi alzano la voce e si fan valere.
  • I cittadini vanno premiati, non solo salassati. Sono gli anziani che han tenuto in piedi la baracca, loro han continuato a pagare il biglietto mentre un terzo abbondante dell'utenza imparava a far la portoghese (smettendo di recente solo perché Trentino Trasporti ha triplicato i controlli e imposto nuove regole)(anche se certi loschi figuri ancora obliterano dozzine di volte lo stesso biglietto). Come gli over 70 han versato i contributi e ora si godono la pensione, allo stesso modo han pagato il biglietto per decenni e ora si godono un benedetto abbonamento gratuito.

giovedì 7 febbraio 2019

Disegnar fulmini et unicorni

Mi son rotto di vedere unicorni tinti d'arcobaleno, snaturati di tutto il loro intriseco simbolismo magico (non che la mia intepretazione sia più corretta). Quindi ecco un disegno un attimino più cupo (tanto per contrastare il precedente, fatto a mano leggerissima):

Unicorni da guerra di Andrea Baldessari, disegnato con Gimp.
Toh, un fantasy. No, non si tratta dei Cavalieri dell'Apocalisse (anche se l'Apocalisse c'entra), né della Cavalcata dei Valchirii, bensì di un finale alternativo di un'ambientazione fantasy. Disegno poco o niente riguardo questo genere perché gli appassionati son esigenti (viziati da illustratori molto bravi) e se non sforno un capolavoro, non me lo fila nessuno, men che meno i non-appassionati. Che poi l'illustrazione devo decontestualizzarla, sennò rischio pure di incorrere in infrazioni di copyright o nelle ire dei fan più ortodossi. Ora capite perché preferisco disegnar dell'altro.

Un abbinamento un po' forzato tra unicorni e fulmini, anche se ho trovato un nesso che può star in piedi. L'unicorno è bianco perché supremo simbolo di purezza e i fulmini di pura energia han dato la vita al brodo primordiale. Gli stessi fulmini, tuttavia, san essere distruttivi, spaventosi, soprattutto se scagliati a comando da qualche divinità al di sopra dei nuvoloni (cumulonembi). Quindi anche gli unicorni si potrebbero prestare ad un ruolo più bellicoso, no? Unicorni da guerra, no? No...

Il disegno per metà s'è disegnato da solo, visto che in quel quadro d'arte moderna che era il cielo inziale, ho scorto qualche tratto antropomorfo, che ho quindi sviluppato per accennare il pantheon delle divinità. Al di sotto, oltre i fulmini-unicorni da guerra, per equilibrare ho disegnato gli umili mortali (che non se la passano molto bene).

sabato 2 febbraio 2019

Rumori molesti notturni: neve 2019

Sono le 2:30 di notte e tu, omino con la ruspetta, cominci a movimentare neve sotto casa. 1) Ma chi te lo fa fare. 2) Nelle case intorno potrebbe esserci qualcuno che vorrebbe dormire... 3) Non ci arrivi da solo?

La pulizia delle strade dalla neve non è regolamentata, nel senso che ognuno fa quel cavolo che gli pare e quando gli pare. E non tiratemi fuori le menate dell'emergenza neve e del-non-rispettare-la-gente-che-lavora. Perché 1) se il marciapiede è stato lasciato pieno di neve per tutto il giorno, cosa cambia tra pulirlo in piena notte o di primo mattino (di sabato)? 2) L'omino nella ruspetta dimostra poco rispetto per se stesso a passar la notte in bianco ad attirare le maledizioni della gente insonne.
Ma tanto non gliene fregherà un tubo. Gli frega solo di metter in conto le ore, di riscuotere la paghetta. Forse le ore notturne se le fa pagar di più. (Se il Comune/Provincia di Trento facevano spalare a me, 1) il marciapiede sarebbe già bello che pulito, 2) l'avrei pulito meglio 3) sarei costato meno.)

Per regolamentare la pulizia delle strade, basterebbe partire da una regola basilare:


Non rompere i coglioni di notte.

Il diritto al sonno è minacciato costantemente da una società senza più rispetto per chi dorme. Voglio ricordare che senza tot ore (variano in base all'età) di sonno quotidiane, l'aspettativa di vita comincia a calare. Chiedete lumi al vostro medico se siete scettici. E non è una questione soggettiva di sonno leggero e di sonno pesante, perché se ce l'avete pesante magari non vi svegliate, ma il vostro cervello viene disturbato ugualmente e la demenza senile la rischiate lo stesso.

Il ritornello è sempre quello, vogliono farmi odiare la neve (che adoro). Sono arrivato a sperare che non nevichi mai più, perché, se succede, cominciano coi grattoni notturni sull'asfalto, che se dormo mi sveglio di soprassalto, se son ancora sveglio vorrei aggiustare la fionda ed esprimere tutta la mia disapprovazione.
E invece no, scrivo questo paragrafetto nell'attesa che l'omino nella ruspetta abbia finito (e son le 04.00). No, ma seriamente, se dovessi svegliarmi alle 06.00 per andare a lavorare chissà dove e se quindi avessi i nervi a fior di pelle, reagirei in malo modo. Altro che denuncia sul blog (che fa ridere i polli).
Questi si chiamano rumori molesti notturni e mi pare che in città i residenti chiamano i vigili urbani al primo rutto degli universitari. Non vedo perché nei paeselli episodi equiparabili possano venire tollerati.

CAMION DI DOMENICA - RUMORI MOLESTI NOTTURNI