Blog parallelo

venerdì 20 settembre 2013

Confettura di corniole: meglio usare il passaverdure o snocciolarle a mano?

Confettura di corniole: come snocciolarle?
La produzione di marmellata (meglio: confettura) non rallenta: ora tocca alle corniole selvatiche. Ma come levare i semi da queste piccole olive rosse? Una volta ho usato il colapasta (foto), mescolando energicamente il contenuto che gocciolava fuori. Poi il passaverdure e infine le mie mani.

nel tegame marmellata di corniole senza semi, filtrata con il colapasta

 Corniole selvatiche: una drupa doppia e un bel cesto pieno

Corniole e passaverdure:
Se vogliamo usare il passaverdure è fondamentale cuocere a lungo le corniole, fino a ridurle in sugo (la pentola ideale è il tegame, non questa antiaderente).
A questo punto si filtra il tutto con il passaverdure, operazione laboriosa e molto lenta: per non incastrare lo strumento dobbiamo passare a settaccio solo un cucchiaio alla volta e poi pulire. I semi delle corniole sono grossi e l'elica del passaverdure continua a incastrarsi, non si finisce più. Nella foto si scorge anche lo schiacciapatate: l'ho provato e per funzionare funziona, peccato che partano schizzi dappertutto. Notate anche la quantità di pentole e mestoli da lavare a fine operazione.

Snocciolare a mano le corniole selvatiche per la confettura:
Le corniole non ancora mature erano molto più comode da snocciolare... il seme veniva via pulito. Queste corniole invece sono ben mature e ho dovuto letteralmente schiacciarle tra le dita, impiegandoci molto più tempo. Un'eternità, l'occasione giusta per ascoltarsi un audiolibro. Necessari i guanti di lattice per non farvi diventare le mani nere.
La polpa di corniole che otteniamo sembra un po' troppo asciutta, senza contare che ne è rimasta un bel po' intorno ai semi. Meglio quindi metterli a bollire con un po' d'acqua e diluire la nostra polpa con un po' di sugo (filtrato).

Cottura della confettura di corniole
I tempi di cottura sono a vostra discrezione:
- se brevi utilizzerete la pectina, in modo da avere una confettura più diluita, ma più ricca di nutrienti
- se lunghi otterrete una confettura più concentrata e appagante per il palato, ma più povera di vitamine.
Qui si è optato per i tempi lunghi, su fuoco lento, e al posto della pectina in polvere una mela grattugiata (con la buccia). Sono rimasti i pezzi interi, diversamente dalla volta prima col passaverdure.
A cottura quasi ultimata, ricordiamoci di aggiungere lo zucchero e volendo anche il succo di limone. Il tutto sempre a vostra discrezione. Assaggiate e decidete. Lasciate bollire e poi dovete invasare la confettura ancora calda.

Morale della favola: passaverdure o snocciolare a mano?
Alla luce del sole la confettura di corniole è molto più chiara e rosseggiante. Sicuramente col passaverdure risparmiamo molto tempo, anche se l'attività in sé è decisamente più stressante. E poi si allunga la cottura per levare la polpa dai semi: non potrete conservare le proprietà del frutto così. Snocciolare le corniole a mano è altrettanto faticoso, ma una volta che avrete finito il lavoraccio, dovrete solo mescolare ogni tanto la vostra sudata confettura.

marmellata di corniole e prugne: cottura e vasetti.
marmellata di corniole selvatiche: snocciolate a mano ma ancora acerbe

martedì 17 settembre 2013

A Baselga polenta e rock 'n' roll

Polenta alla malga Mezavia e concerto a Baselga del Bondone
Anche quest'anno i volontari dell'Asuc e del Ctl di Baselga del Bondone hanno proposto la festa in malga Mezavia. Ospite d'onore (come sempre) la polenta, che ha riscaldato i partecipanti dalla frescura del primo di settembre.
Dopo il pranzo i giochi per i più piccoli (foto), con una misteriosa volontaria mascherata che illustra come si fa.
Due settimane dopo concerto nel parco di Baselga del Bondone. A riscaldare i presenti, stavolta, ci hanno pensato le band, con i Route 70 che hanno chiuso la serata con tutta la loro energia. 
Seguono i video, uno per evento. 

Festa in malga con la polenta
Dilemma: come girare un video della festa in malga Mezavia senza fare il giornalista-d'assalto-che-rompe-le-scatole-ai-presenti-con-domande-ovvie? Soluzione: concentrarsi su qualcosa di specifico. In questo caso la polenta e la sua preparazione.



A fine giornata avevo un po' di riprese (sempre scarse in fase di montaggio), ma zero sonoro. Scartata l'opzione di intervistare qualche partecipante su quanto buona fosse la polenta (ect ect ect) potevo rimediare una canzonetta popolare da usare come colonna sonora (esisterà un canto sulla polenta?). Però alla fine ho preferito fare un collage con ogni frase comprensibile registrata dal microfono della videocamera, cercando di ottenere un po' di coerenza. Montaggio eseguito con Adobe Premiere (e Any video converter per decomprimere i video .mp4). Mi sono scappate due schermate nere, magari le notate. Trapanata sperimentale all'inizio, ma ripeto, il sonoro disponibile era quello che era.
Nota: l'albero dalle bacche rosse all'inzio del video è un sorbo degli uccellatori. I frutti dovrebbero essere commestibili, anche se prima è meglio informarsi.


Concerto a Baselga del Bondone, Route 70 per il gran finale
Venerdì 13 settembre, il parco di Baselga ha ospitato prima le band locali (e non solo: anche un musicista con la fisarmonica, a quanto mi hanno riferito, purtroppo sono arrivato tardi) e infine i Route 70, specializzati in musica anni 70. Ecco alcuni spezzoni della loro esibizione:



Rock 'n' roll nel titolo dell'articolo non è il termine più appropriato: durante il concerto si sono susseguiti diversi generi. Per questo video avevo poche riprese e tanto sonoro, il contrario dell'altro. Anche qui ho dovuto prodigarmi in un attento taglia&cuci di spezzoni, cercando una coerenza musicale non troppo forzata...

pulizie in Malga Mezavia 2010  festa in Malga Mezavia 2012  festa in Malga Mezavia 2013  festa in Malga Mezavia 2014

domenica 15 settembre 2013

Coltivare la pastinaca 2: trapianto nell'orto e i parassiti allevati dalle formiche

La pastinaca a lato mi premeva. Scrivo premeva perchè gli afidi, parassiti allevati dalle formiche, hanno divorato le sue foglie e non so se sopravvivrà.
Ma procediamo con ordine: alcune piantine di pastinaca crescono nella terra dell'orto, altre all'ombra dei ribes, altre ancora stanno nel vaso pronte per il trapianto. Quindi la coltivazione della pastinaca sativa procede in diversi settori, un paio frequentati da ostinate formiche allevatrici e da afidi molto affamati.

Primi di giugno: trapianto delle pastinache 
A cominciare da giugno, con caldo e acqua alterni, tutti i semi interrrati germinano. Fin troppi.
Prima del trapianto nell'orto dovete vangare la terra per almeno trenta centimetri di profondità, sbriciolandola bene, eliminando ogni grosso sasso che impedirebbe la crescita della carota. L'ideale sarebbe trapiantare le piantine con la terra intorno alle radici, ma occorrerebbero vasetti stretti e abbastanza alti, che consentano una facile estrazione. Meglio, alla fine, seminare direttamente, se avete posto.
Il trapianto che ho fatto io si è rivelato abbastanza traumatico. Un consiglio che mi sento di dare è di trapiantare le piantine alte almeno 10 centimetri. Le piante più piccole, infatti, si afflosciano subito per terra e patiscono le affamate attenzioni delle lumache.
Nelle due foto sopra la crescita delle pastinache dopo un mese. Riparate dal sole e irrigate ogni giorno, crescono senza alcun problema. Per ora.

Fine agosto, primi di settembre: l'attacco degli afidi e delle formiche allevatrici

Purtroppo  non sono solo le lumache a fare piazza pulita delle piantine di pastinaca. All'inizio credevo che fossero solo dei formicai quelli alla base delle piante. Ma i gambi di queste cominciavano a cadere a terra, senza più sostegno. Divorati all'interno da decine e decine di afidi. Perchè questi non sono formicai, ma veri e propri centri d'allevamento: le formiche difendono gli afidi e in cambio si nutrono delle loro secrezioni zuccherine.
Rimedi? Ho letto che l'acqua intrisa d'ortica funziona come repellente per le formiche. Ho provato senza alcun risultato. L'unica soluzione è stata levare via tutti i gambi colpiti e morenti, lasciando solo i germogli più giovani e non ancora attaccati.
Servirebbero un bel po' di coccinelle per una lotta biologica senza quartiere.

il gambo delle foglie di pastinaca invaso dagli afidi (con la formica allevatrice)
A sinistra quello che resta della pastinaca che mi premeva. La prima pianta che avevo seminato ad aprile, che avrei tenuto perchè, la prossima estate, sarebbe fiorita e avrebbe prodotto la semenza. La pastinaca sativa, infatti, vive due anni (ma la carota non è più commestibile nel secondo anno).
In ogni caso, su alla malga di Mezavia, mi sembra di aver trovato alcuni esemplari di pastinaca selvatica in fiore (foto a destra). Se si tratta veramente di pastinache, sono piante autoctone, sopravvissute per secoli per conto loro...

Settembre: si avvicina il freddo, ma non è sempre un problema

Nelle due foto lo sviluppo delle pastinache nell'intervallo di due mesi. Queste stentavano un po' all'inizio, cotte dal sole, ma si sono riprese alla grande non appena le foglie sviluppate hanno cominciato a farsi ombra l'una con l'altra.
A settembre arrivano i primi freddi, ma proprio ora le pastinache dovrebbero dare il meglio di sé:  solo dopo le prime gelate diventeranno buone da mangiare. Senza contare che gli afidi si daranno una calmata...

Coltivare le pastinache:
semina trapianto raccolta

mercoledì 11 settembre 2013

Comprare online su marcopolo shop? Prodotto in offerta, attesa infinita e risarcimento finale

Comprare online su marcopolo shop è sicuro? Meglio indagare prima dell'acquisto... Premessa: il portatile che volevo compare al trony è stato ritirato dalla vendita un'ora prima che mi presentassi in negozio con i soldi. Il commesso inflessibile non ha chiuso un occhio e allora ho fatto scattare il piano B: fare l'acquisto su internet con il prodotto alternativo che avevo già deciso. Un'occasione molto ghiotta trovata sul sito marcopolo shop: un buon prodotto scontato abbinato alla spedizione gratuita. Ho sborsato i soldi da paypal senza pensarci un secondo di più.
Se solo avessi letto prima le opinioni su marcopolo shop...

Pagamento instantaneo, evasione dell'ordine eterna. Ho già fatto acquisiti online, so che bisogna aspettare un po' prima che il prodotto acquistato venga preso dal corriere e spedito a casa. Monclick e mediaworld sono stati molto rapidi, pixmania un po' meno. Ma stavolta passano i giorni e l'ordine giace in preparazione. Perchè succede? Perchè evidentemente la merce non è disponibile, come invece dichiara la pagina del sito, e il negozio deve ordinarla a sua volta e aspettare che arrivi.
Ma con marcopolo shop non è solo questione di pazienza, a leggere i commenti degli utenti (averli letti prima). C'è un ritornello che si ripete spesso:
1- compri la merce in offerta
2- attesa
3- servizio clienti a pagamento (apposta?)
4- e-mail d ritardo automatiche
5- merce non più disponibile sul sito
6- proposta di un nuovo prodotto con un buono.
Si potrebbe pensare che i commenti più negativi siano stati lasciati da troll che denigrano i concorrenti per lavoro, e invece no: sono i commenti con feedback positivi quelli falsi. 
Dopo aver ricevuto messaggi automatici che corrispondevano a quelli delle testimonianze appena lette, ho deciso di annullare l'ordine. L'occasione trovata su marcopolo shop è scaduta in una gran perdita di tempo. Contemporaneamente ho anche aperto una contestazione su paypal, credo sia stata utile per ottenere il risarcimento con urgenza. Non che marcopolo shop scappi con i vostri soldi, sia chiaro.


Morale della favola. Meglio comprare di persona, se abitate vicini a un negozio marcopolo (o a un qualsiasi altro). Se comprate online scegliete solo i negozi più rinomati, da amazon a monclick. Importantissimo leggere prima le opinioni, anche se dovete capire quali siano veritiere e quali no...
I negozi online ti garantiscono un acquisto comodo e facile, che è vero, ma non si può dire altrettanto della velocità. Il prezzo dei prodotti inferiore attira, ma bisogna contare le spese accessorie: dalla spedizione a certe tariffe che variano a seconda del pagamento.
Conservavo una bella impressione dei negozi marcopolo: quando abitavo a Forlì vi ho comprato diverse cose, ho chiesto anche la sostituzione di un articolo senza problemi e il commesso me l'ha cambiato lo stesso. Fare la spesa online è diverso.
Nota positiva: paypal si è rivelato estremamente comodo, visto che ti garantisce il risarcimento in caso di merce non arrivata o non conforme a quella richiesta. Con postepay, invece, devi sperare nell'onestà del venditore. 

mercoledì 4 settembre 2013

Marmellata di more selvatiche: togliere i semini col passaverdure

Marmellata di more: come togliere tutti i semini?
Non sono mai stato un sostenitore della marmellata di frutti di bosco, le more preferisco mangiare dalla pianta, o se proprio proprio col budino bianco.
Le more selvatiche, infatti, contengono semi molto fastidiosi se finiscono nella marmellata (quelle coltivate hanno semi molto più piccoli, atrofizzati). Toglierli durante la cottura è un lavoraccio, ma ci ho provato lo stesso. Essenziale sarà il passaverdure con i fori più sottili. Ci servirà anche un frullatore a immersione, oltre a padelle, mestoli e posate varie che troveremo in cuina.

Raccogliere le more: trovare un posto comodo senza tante spine...
Nella foto a lato mi sembra di vedere una coppa. Il trofeo per essere tornato vincitore da una spinosa avventura in mezzo ai rovi con quasi due chili di more selvatiche.
Le more comode, ovviamente, se le prende chi passa col miglior tempismo. Quindi, per le mie, metà le ho raccolte addentrandomi nei rovi senza le adeguate protezioni, metà (per fortuna) le ho trovate in nuovi posti comodi da poco scoperti.

Preparare la marmellata di more selvatiche con il passaverdure
Cominciare è facile: mettiamo a cuocere le more sul fuoco (per fortuna calano, altrimenti serviva una pentola più alta...) con un po' di acqua sul fondo (poca). Mescoliamo: i frutti restano interi ma rossi e rilasciano molto succo.
Con il fruttatore a immersione provvederemo a tritare le more, per rendere il contenuto della pentola bello omogeneo: Pronto per l'azione del passaverdure, posto sopra la seconda pentola. Versiamoci dentro un po' di marmellata alla volta e cominciamo a girare. Questo pratico strumento filtra efficacemente la marmellata di more, trattenendo i semini.
Al posto della pectina, ho aggiunto due pere tagliate a fette. L'ideale sarebbero due mele, con la buccia soprattutto; magari già cotte in un altro pentolino. Continuamo a mescolare a fuoco lento.
Quando la marmellata comincia a diventare densa, aggiungiamo un po' di zucchero. Non troppo: il sapore dei frutti deve prevalere. Volendo si può aggiungere anche il succo di un limone.
La marmellata cotta ideale diventa bella solida, dura da mescolare. Però questa di more, bollendo, stava schizzando su mezza cucina. Per evitare ulteriori malanni, l'ho versata ancora un po' liquida (non tanto: faceva fatica a gocciolare dal mestolo) nei vasetti. Versiamo la marmellata calda, chiudiamo bene il coperchio e capovolgiamo il vasetto per sigillarlo.

Cosa fare con lo scarto?
Un terzo o quasi delle nostre more raccolte sarà scartato dal passaverdure. Se proprio non vogliamo buttarlo nell'organico, possiamo filtrarlo con un colino del tè e un po' d'acqua. Avremo un succo da bere così o zuccherato. 
 
marmellata di more selvatiche senza semi

Morale della favola
Togliere i semi delle more è possibile, ne ho avuto la dimostrazione: la marmellata ne è quasi completamente priva. Però che lavoro prepararla. Francamente è così perfetta alla vista che non ricorda più il frutto di partenza!

martedì 3 settembre 2013

Cronache dall'orto 6: coltivare gli zucchini. Zero pesticidi

Semenze casalinghe. Nell'orto abbiamo due varietà di zucchini: di un verde scuro omogeneo e striate con strisce più chiare. La semenza, raccolta in anno in anno, proviene da due zucchine candidate, lasciate maturare sulla pianta. Ora non so bene i nomi precisi (romanesca, fiorentina...), ma il sapore mi sembra uguale.


Fiori maschili da mangiare. Oltre alle zucchine, un'altra prelibatezza sono i fiori maschili, che fecondano (grazie alle api) i fiori femminili (non vanno prelevati tutti ovviamente). Riconoscerli è facilissimo: i fiori maschili non nascondono dietro la zucchina verde, ma hanno solo il gambo. In cucina possiamo usarli per frittelle, insaporire la frittata o preparare torte salate.

fiore femminile di zucchino con una cavalletta

Condizioni necessarie per lo sviluppo degli zucchini. Hanno bisogno di 4 cose:
1- tanto spazio, anche un metro quadro per pianta
2- tanto sole e temperature superiori a 15 gradi
3- tanto concime stallatico mescolato alla terra vangata
4- tanta acqua.
Per la corretta crescita delle zucchine (frutti) c'è bisogno del giusto equilibrio di acqua e sole. Se manca la prima le zucchine saranno raggrinzite, se manca il secondo marciranno.

Trapianti difficili al sole. La semina nella terra piena dell'orto si fa con tre semi per buco, quando le temperature minime sono di almeno 15-20 gradi. Se crescono tutte le piantine allora vanno sfoltite, ma riposizionarle sotto il sole di giugno diventa problematico. L'unico modo per farle attecchire è tenerle all'ombra, grazie a un pannello improvvisato come due sottovasi. 

Zucchini all'ombra. Da un lato patiscono meno i periodi di siccità, dall'altro sviluppano foglie più piccole e producono anche frutti più piccoli.
Vanno incontro all'oidio prima rispetto agli zucchini esposti al sole.

Trattamenti superflui. Sento che molti, temendo attacchi di afidi e di muffe, come l'oidio nella foto, irrorarano gli zucchini.
Se posizionate le piante al sole, questi trattamenti saranno completamente superflui. Le piante si ammaleranno in autunno, ma sarà normalissimo: il loro ciclo vitale è ormai concluso. L'unica vera minaccia che ho riscontrato sono le lumache, ghiotte delle foglie giovani degli zucchini appena trapiantati.

PARTE 5: VANGARE CRONACHE DALL'ORTO