La produzione di marmellata (meglio: confettura) non rallenta: ora tocca alle corniole selvatiche. Ma come levare i semi da queste piccole olive rosse? Una volta ho usato il colapasta (foto), mescolando energicamente il contenuto che gocciolava fuori. Poi il passaverdure e infine le mie mani.
nel tegame marmellata di corniole senza semi, filtrata con il colapasta |
Corniole selvatiche: una drupa doppia e un bel cesto pieno
Corniole e passaverdure:
Se vogliamo usare il passaverdure è fondamentale cuocere a lungo le corniole, fino a ridurle in sugo (la pentola ideale è il tegame, non questa antiaderente).
A questo punto si filtra il tutto con il passaverdure, operazione laboriosa e molto lenta: per non incastrare lo strumento dobbiamo passare a settaccio solo un cucchiaio alla volta e poi pulire. I semi delle corniole sono grossi e l'elica del passaverdure continua a incastrarsi, non si finisce più. Nella foto si scorge anche lo schiacciapatate: l'ho provato e per funzionare funziona, peccato che partano schizzi dappertutto. Notate anche la quantità di pentole e mestoli da lavare a fine operazione.
Snocciolare a mano le corniole selvatiche per la confettura:
Le corniole non ancora mature erano molto più comode da snocciolare... il seme veniva via pulito. Queste corniole invece sono ben mature e ho dovuto letteralmente schiacciarle tra le dita, impiegandoci molto più tempo. Un'eternità, l'occasione giusta per ascoltarsi un audiolibro. Necessari i guanti di lattice per non farvi diventare le mani nere.
La polpa di corniole che otteniamo sembra un po' troppo asciutta, senza contare che ne è rimasta un bel po' intorno ai semi. Meglio quindi metterli a bollire con un po' d'acqua e diluire la nostra polpa con un po' di sugo (filtrato).
Cottura della confettura di corniole
I tempi di cottura sono a vostra discrezione:
- se brevi utilizzerete la pectina, in modo da avere una confettura più diluita, ma più ricca di nutrienti
- se lunghi otterrete una confettura più concentrata e appagante per il palato, ma più povera di vitamine.
Qui si è optato per i tempi lunghi, su fuoco lento, e al posto della pectina in polvere una mela grattugiata (con la buccia). Sono rimasti i pezzi interi, diversamente dalla volta prima col passaverdure.
A cottura quasi ultimata, ricordiamoci di aggiungere lo zucchero e volendo anche il succo di limone. Il tutto sempre a vostra discrezione. Assaggiate e decidete. Lasciate bollire e poi dovete invasare la confettura ancora calda.
Alla luce del sole la confettura di corniole è molto più chiara e rosseggiante. Sicuramente col passaverdure risparmiamo molto tempo, anche se l'attività in sé è decisamente più stressante. E poi si allunga la cottura per levare la polpa dai semi: non potrete conservare le proprietà del frutto così. Snocciolare le corniole a mano è altrettanto faticoso, ma una volta che avrete finito il lavoraccio, dovrete solo mescolare ogni tanto la vostra sudata confettura.
marmellata di corniole e prugne: cottura e vasetti.
marmellata di corniole selvatiche: snocciolate a mano ma ancora acerbe
Nessun commento:
Posta un commento