Blog parallelo

venerdì 31 agosto 2018

Cronaca bruna: agosto 2018

Dite a Elon Musk che un avamposto marziano progettato come si deve include un impianto di fagiolini rampicanti. Nella foto sta nello stadio finale, ha già fornito diverse ceste di legumi, per questo appare spoglio. L'impalcatura che fa mio padre, poi, ha dell'incredibile tanto è semplice ma robusta.


Dopo gli odiosi fagiolini verdi nani, ecco due legumi seri: fagiolini rampicanti e fagioli borlotti. Regalano soddisfazioni senza far venire la gobba. I primi son tendri (=teneri) come il burro, i miei preferiti; i secondi o li si consuma freschi (quando i baccelli son rossi e i semi presentano le puntinature) oppure li si conserva secchi (oppure congelati da freschi).

Il fagiolo rampicante che si protende verso l'infinito.
A proposito di impalcature, quella dei cetrioli è così carica che spesso e volentieri m'accorgo dei cetrioli maturi solo quando lo sono fin troppo. E per la serie mangiare tutte le zucchine, l'abbinamento con le patate dell'orto, sopra una schiacciatina sbriciolata e molto saporita.

E ancora per la serie mangiare tutte le zucchine, quelle troppo grandi le taglio a pezzettini e le servo come merenda alle galline. Sarà il caldo, ma le pennute se le mangiano tutte. In cambio uso la loro pollina per concimare per la seconda volta i carciofi. Una botta de vita.

Sopra i carciofi s'innalzano le zucche violino. Se i viticci non s'attaccano da soli, li aiuto io...

La rete di confine col vicino non è il posto migliore, ma tant'è. 
Seminare la cicoria col rastrello è quasi divertente.
La pioggia incombe (alla buon'ora...), devo mettere a dimora le piccole pastinache. Non menziono la serie lavori pegri solo perché stavolta le piantine son poche e ho fatto alla svelta, bagnando il terreno e conficcandovi la punta di ferro.
Una volta tornato il sole, provvedo a riparare i trapianti di pastinaca (e anche di radicchio) con delle lunghe assi. Tecnica già rodata, funziona.

Arriva l'ora di raccogliere le prime carote. L'estrazione dal terreno talvolta non è delle più semplici. Scavi archeologici/disinnesco mine.

Una cesta pesante.

Chi diavolo ha sparato al fico? La patata invece l'ho trafitta io, lo confesso...

Agosto è il mese delle prugne e comincio a mangiarle quando son ancora un po' acerbe. Aguzzando la vista, si può vedere come la riparazione d'emergenza del ramo del mese scoro abbia funzionato alla perfezione. I frutti non ne hanno risentito.

I fichi maturi secernono un liquido zuccherino trasparente.
Per la serie le stramaledette formichine nere, eccole mangiare pure le prugne di casa. E per la serie frutti leggendari, le prugne da tavola di Cadine son pressoché mature e sane!

Le due varietà di prugna a confronto.

Le pere verdi maturando diventano gialle e dolci. Esperimento alla S. Tommaso, non ci credevo. Uva fragola in controluce.

Transizione dal verde e il rosso by Madre Natura. Metto a dimora i pomodori varietà Principe Borghese anche a Cadine. A mo' di siepe, ma non ho altro terreno soleggiato vangabile.
Questi i pomodori di nero han solo la buccia, d'altro canto hanno il sapore dei pomodori di una volta.

Il rastrello di sopra mi ritorna utile anche a smuover la terra dal reticolato radicale delle erbe infestanti, precedentemente zappata col piccone [...]. In campagna ho sfoderato il fèr, la falce, per segare erba e rovi tra i melograni e le vigne. Per esser la prima volta me la son cavata.

Falce e martello.

luglio 2018 - CRONACA BRUNA - settembre 2018

martedì 28 agosto 2018

Scegliere gli auricolari giusti e farli durare

Non c'è niente di più deleterio che leggere le opinioni su amazon di cuffie e auricolari. Perché? Perché l'udito è un senso soggettivo all'ennesima potenza, l'esperienza di ascolto di più individui non sarà mai la stessa. Un suono sparato nell'orecchio viene percepito, meglio, viene gradito in misura differente. C'è chi cerca cuffie che diano risalto ai bassi, chi è mezzo assordato e non s'accontenta di un volume normale, e infine ci son io che vorrei ascoltare una registrazione sonora fedele mentre faccio ginnastica.

Il florido mercato dell'usa&getta di cuffie e auricolari. Pensateci, si rompono dopo un anno, massimo due, di vita. Con qualche strumento di precisione si potrebbero riparare, ma cosa vuoi che siano dieci o quindici euro. Piuttoso me ne compro un paio di nuovi! E intanto accumulo rottami (foto).
Ci sarebbero altre soluzioni:
1) investire una somma più consistente per un prodotto più robusto;
2) escogitare un modo per conservar più a lungo il prodotto.
Ho cercato di seguirle entrambe.

Dilemma: cuffie o auricolari? Sto semplificando perché le cuffie possono esser chiuse o aperte (quindi se isolano dall'esterno o meno), possono essere sorrette dallo scomodo archetto o clip on/type (che si ancorano all'orecchio). Gli auricolari possono in ear (che entrano nell'orecchio e isolano qualcosina), possono avere o non avere il microfono, possono avere o non avere il cavo...
Io mi son buttato sugli auricolari, perché meno appariscenti, meno voluminosi e meno cari...




Dopo mille tribolazioni, alla fine ho scelto quelli scontati. Sony MDR-AS410AP, sportivi, in ear, col 40% di sconto dei 40€ originari. La marca l'ho imbroccata, gli auricolari vantano una frequenza da 5 a 24.000 Hz, il sistema dell'aggancio all'orecchio pare saldo e il design è molto moderno. Il colore poi ha influito anch'esso...!





Li farò durare con una prolunga. Ebbene sì, sfrutto una prolunga di tre metri che si buscherà tutte le sollecitazioni (inevitabili a far ginnastica), arrotolando il cavo degli auricolari sull'accessorio incluso (altro punto a favore). Secondo accessorio fondamentale è una piccola molletta (non si vede nella foto), per assicurare la prolunga alla maglietta, in modo che essa (la prolunga) non gravi sul cavo degli auricolari.
Riepilogo: pc -> prolunga -> molletta -> auricolari.

Il risultato non sarà molto bello da vedere, ma funziona.