Il fico, ripeto, si presta bene a questa tecnica. E poi i fichi neri aggiungerebbero un po' di varietà al nostro fico, che ci regala frutti abbondanti in ben due riprese (e ha anche i polloni da trapiantare volendo).
Due rami, due talee. Due nuovi alberi, si spera.
Fine estate 2012 - primavera 2013: rami di fico in bottiglia
Mi serviva un vaso profondo per interrare i due rametti di fico per almeno un terzo della loro lunghezza. Una bottiglia tagliata ha fatto al mio caso, poi riempita con terriccio per i fiori.
Arrivano i mesi freddi dell'inverno e porto la bottiglia con dentro le due talee in soffitta. Il motivo? Il fico mal sopporta il freddo eccessivo, a meno che non sia già molto sviluppato. La primavera poi mi beffa: quando arriva il caldo sistemo le talee in bottiglia nella loro futura dimora e ritorna sia il freddo che la neve.
Per fortuna le gemme si mantengono vive e verdi.
Maggio 2013: ripresa vegetativa e radicazione della talea di fico nero
Mentre sul grande esemplare di fico le gemme sbocciano, quelle sulle talee restano inalterate. Chissà se il ritardo è dovuto allo stress da talea o all'ombra. Fatto sta che provo a estrarre i due rametti di fico e... sorpresa: spuntano le primi radici bianche. Mi aspettavo che le uscissero dall'estremità cava del rametto, invece no: escono dalla gemma.
Giugno 2013: le foglie dalle gemme
Dopo le radici, anche le gemme si schiudono e fuoriescono le foglie. Sarà il caldo, sarà il sole, sarà che le talee hanno attecchito, ma le radici saturano tutto lo spazio dentro la bottiglia. Anche le foglie sbocciate crescono fino a raggiugnere le dimensioni di quelle del fico adulto.
Bisogna trovare una sistemazione migliore per le due talee di fico nero...
Luglio 2013: trapianto nella terra all'ombra e nel vaso al sole
Direi che la profondità può andar bene. Il fico si adatta a ogni tipo di terreno, così ho riempio la buca con tutto quello che ho rimediato, dal terriccio per fiori, al terreno di riporto, a dello stallatico molto invecchiato. Drenato lo è sicuramente, visto che sta in pendenza. L'unica problematica sono i lamponi circostanti: le radici faranno a gara con quelle del fico per riappropriarsi del terreno smosso e concimato. Ho letto che le radici del fico sono molto ostinate, riescono addirittura a forzare le valvole delle cisterne d'acqua, ma sembra quasi una leggenda contadina.
Dopo due settimane la talea di fico, irrigata ogni giorno, ha ripreso a svilupparsi. Le foglie non sono più arrotolate ma ben distese.
E il secondo clone? Resta nel vaso e sta ancora cercando casa. Foto in basso a sinistra: il fico appena messo a dimora. Come nel caso dell'altra talea, ora si è ripreso e, anzi, grazie alla sua posizione più soleggiata, si sta sviluppando meglio del primo. Nelle due foto il confronto tra il prima e il dopo:
Talea di fico nero parte 2: secondo anno
Grazie per il consigli. Ho appena tagliato un ramo di fico. Proverò a fare come dici.Speriamo bene
RispondiEliminaCiao, vorrei anch'io fare la stessa cosa! per poter attecchire, devo per caso metterlo in un liquido ramificante? e qual'è il periodo migliore per prendere i rametti di fico?
RispondiEliminaIo ho preso i rametti a fine estate e hanno radicato nel semplice terriccio (umido) la primavera successiva. Potresti provare a prenderli anche durante il disgelo, magari radicano ugualmente.
EliminaIn che mese è più adatto fare talee di fico nero ?
RispondiEliminaIo ho preso tre rametti potati d'inverno dal mio vicino di casa, poi li ho messi in una bottiglia di acqua in casa vicino finestra esposta a nord. Sul fusto basso dei rametti ho spennellato un po' di miele. Dopo neanche un mese hanno dapprima germogliato e subito dopo emesso le prime radici. Ora aspetto la primavera per trapiantarli
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