Blog parallelo

martedì 31 luglio 2018

Cronaca bruna: luglio 2018

Rotture di scatole estreme, rimedi estremi: curar ceste di fagiolini per cucinarli freschi o per cacciarli nei sacchetti per il freezer richiede un mare di tempo. Ho dovuto adottare la drastica soluzione del tagliere (foto).
Per giunta scopro che il fagiolino verde non si considera propriamente un legume, ma un ortaggio, venedo consumato acerbo. Non è nutriente come un legume, contiene altresì molta acqua, il 90%.
Tanto lavoro per niente...


Miracolo! Dopo non-ricordo-più-quanti-anni, il gelso nero ha dato frutto. Le more sanguinano che è un piacere, ma, al di là di questo, non ho notato altre differenze dal gelso nel parco, molto più vicino a casa...
Altra buona notizia: le femminelle (qui in Trentino fiòi) dei pomodori han radicato.

Pasticcio: ho spezzato un ramo di prugno e l'ho legato stretto. Rimane attaccato alla pianta con praticamente un lembo della corteccia, ma la forza di gravità m'aiuta a tenere tutto fermo. Chissà se farà prugne.

Estirpo i piccoli rovi a mani nude, facendo presa sottoterra, dove non ci sono spine.

Un piccolo merlo mimetizzato sotto le fronde degli zucchini. A proposito, per la serie mangiare tutte le zucchine, stavolta le ho cotte appena appena e ci ho condito la pasta.
Per la serie lavori pegri, doppio appuntamento: diradare le carote con eventuale&successivo trapianto e travaso delle piantine di pomodoro varietà principe borghese.
Ero scettico, ma dopo un anno ecco la prima oliva varietà frantoio.
Un noce scampa alla furia del decespugliatore crescendo a ridosso del palo della vigna. Fichi d'india sostenuti con tutori di fortuna, sennò continuano a cader per terra.

Capitolo piccoli frutti: ribes rosso abbondante e bacche di mirtillo gigante. Il primo mi ricorda i coralli della bigiotteria. Le seconde son sane e prossime a maturare. Buon segno, considerando che l'anno scorso i mirtilli erano stati divorati dall'interno e le piante si erano rinsecchite quasi del tutto.

Magnifiche bacche di uvaspina. Rossa, la preferisco alla bianca.
I pomodori travasati più sopra crescono bene. Considerando che siamo a metà luglio, dovrebbero fare in tempo. Ho rimediato un ferro ricurvo che si dimostra comodo per trapiantare le carotine diritte.

Salvo l'erba porcellana che mi cresce tra le arachidi, ci farò l'insalata. Guardate come si distribuisce l'acqua piovana sulle foglie, meraviglia.
 
Ho zappato l'aglio e qualche cipolla piantata insieme a mia insaputa...
I cetrioli s'arrampicano coi viticci. Poco più in là, per la serie morto un noce se ne fa un altro, l'esemplare sorto dove è stato abbattuto il vecchio sta diventanto un bel alberello.

Mi ritrovo circondato da fagiolini verdi. Un terzo dell'orto coltivato a fagiolini. E me li devo raccogliere tutti io. E' bene congelarli per fare scorte.
Uno zucchino imboscato nei fagiolini verdi, varietà cornetti trentini

I fagiolini rampicanti son prossimi a maturare, più comodi da raccogliere, più buoni e, attenzione, vulnerabili agli attacchi dei pidocchi, allevati dalle immancabili e stramaledette formichine nere.

Zappate le patate, mi fan trapiantare subito cavolfiori e lattuga. Credo sia sfiancante per il suolo una seconda coltura così ravvicinata.
La canna cresce benino, incrocio le dita.

 Assortimento di piccoli frutti e fichi maxi. Cinque fichi fanno un chilo. La pianta madre potrei chiamarla il fico dei miracoli

Il lampone del vicino che s'è intrufolato nell'orto è prezioso: i suoi frutti son tardivi e una volta maturi non diventano mollicci. Con le more cromaticamente s'abbinano bene.

Ho trapiantato in campagna ben trentatre pomodori principe borghese. Troppi, ma facevo conto che metà non sopravvivesse. Hanno attecchito tutti quanti. Mazzi di aglio a tener lontani i vampiri.

Il riso integrale subentra nella serie mangiare tutte le zucchine.
giugno 2018 - CRONACA BRUNA - agosto 2018

sabato 28 luglio 2018

Anniversario del Muse: luna rossa e fantasmi

La luna rossa causa cielo coperto s'è intravista appena, in compenso ho notato... i fantasmi. Avete capito bene: il Muse di Trento è infestato dai fantasmi. La foto a lato suffraga la mia dichiarazione, immortalando l'apparizione di tre conturbanti fantasmine che danzavano agli ultimi piani della struttura, chiusa al pubblico a quell'ora...
Un plauso sincero alla coreografia, con la diretta dell'eclissi lunare proiettata sulla parete del Muse, e all'orchestra e alle letture che accompagnavano il fenomeno. Questo sì che è intrattenimento di classe! Brilliant, l'avrebbe commentato la mia docente d'inglese a Londra.
Una serata piacevole, da sedersi sul prato e godersela dall'inizio alla fine. A quanto leggo c'erano diversi ospiti illustri e un proseguo più movimentato per festeggiare l'anniversario dei cinque anni dell'apertura del Muse, la mia è stata una capatina veloce. E' già tanto che abbia visto sorgere la luna rossa all'orizzonte, con l'ausilio del mormorio e gli indici puntati della folla, in un magico momento di stupore collettivo.
Una luna rossa più diafana delle danzatrici fantasma, ma sembrava quasi di esser tornati a venerare gli astri del cielo. Un'eclissi effimera ma suggestiva.

A proposito, anche il Palazzo delle Albere stasera rifulgeva di luce spettrale.