Blog parallelo

martedì 21 aprile 2020

Endimione e Selene, la Dea della Luna

Ci voleva la poesia del mito di Selene e di Endimione per farmi ispirare un nuovo disegno:


"Selene ed Endimione", disegno di Andrea Baldessari, realizzato con Gimp

Endimione dormiva cogli occhi aperti.
Condannato al sonno eterno sul fondo d'una grotta, da uno spiraglio poteva quantomeno rimirar nel cielo l'amata Selene, splendente Dea della Luna che ogni notte lo andava a trovare. 
Nei sogni si potevano amare.

Il gossip riguardo questa tragica storia d'amore è variegato, vi sono diverse versioni. C'è chi dice sia stato Zeus a condannare Endimione, chi Apollo, chi dice sia stata la stessa Selene a volerlo assopito perché egli fosse sempre bello e giovane, tutto per sé. Su chi fosse Endimione vi sono versione discordanti: se un re dell'Elide o un pastore. Addirittura gli antichi, cercando una spiegazione logica e realistica alla vicenda, ipotizzavano fosse un cacciatore che cacciava col favore della luna piena. Quindi riposava di giorno, dando l'impressione che egli fosse condannato al sonno eterno.

"Endimione dormiva cogli occhi aperti", non per la fifa del buio, ma perché al buio del cielo notturno subentrava quanto di più bello egli potesse desiderare: Selene, la luna fatta dea. 
Questo disegno è dedicato al diritto di sognare, un diritto più che mai messo a dura prova. Le paure ci tengono in ostaggio, così come gli inviti all'eccessiva cautela da parte dei cattivi consiglieri, così come le infilate di bastone fra le ruote ad opera degli ammazza-sogni, individui esasperati e malfidenti.

Aggiornamento 23/04/2020: Inauguro la serie disegni parlanti. Avevo trovato una bella colonna sonora, "Air to the Throne" di Doug Maxwell (uno di quei brani gratuiti che ti mette a disposizione Youtube) che poteva valorizzare la presentazione del disegno. Ebbene, potevo non rovinare tale presentazione con la voce? Farmi bastare dei sottotitoli, no? Ovviamente no. Ma migliorerò...



La colonna sonora per la storia d'amore di Selene ed Endimione potrebbe anche essere la potente 13 Minutes to the Moon:
(Trattasi della sigla dell'omonimo approfondimento giornalistico riguardo lo sbarco sulla luna. Se masticate l'inglese o se lo volete imparare, sul sito della BBC ci sono da ascoltare tutte le puntate.)

lunedì 6 aprile 2020

Pensieri sparsi, liberi dalla quarantena

"E' dai tempi della Bibbia e di Conan il Barbaro che si dà la colpa ai serpenti." Volevo uscirmene così ai primi di marzo. Esordendo con la solita filippica contro la schizofrenia dell'essere umano che devasta il territorio per costruire un cavolo di lazzareto che, tempo qualche mese, cadrà in disuso e non servirà più a un tubo (nella foto le scavatrici in azione a Wuhan).
Vi avrei fatto notare che, così come negli allevamenti intensivi e nelle coltivazione intensive si vengono a creare nuovi parassiti e nuovi agenti patogeni, la stessa sorte tocca agli esseri umani, che prolificano come conigli su un pianeta oramai al limite della capienza.
Volevo concludere con un: insomma, o l'umanità si dà una regolata da sola, o ci pensa madre Medea natura a darle una regolata! Eccheddiamine.

Tuttavia mi ero trattenuto. Il motto che cerco di seguire ultimamente è #solocosebelle e temevo che sarei scaduto in tanti stereotipi ed inesattezze, tipo ecco, è tutta colpa dei cinesi-mangia-schifezze-crude! Non volevo nemmeno far il profeta di sventura (in fondo questo è il momento di gloria dei negativi, non so bene se in senso letterale o in senso lato...) asserendo che è impossibile evitare il contagio per via aerea e che l'immunità di gregge proclamata da Boris Johnson è più pragmatica di come l'han dipinta.
Ero arrivato al punto sul punto di lanciar una sfida al covid19: con tutti i virus che prendo, caro il mio nuovo ceppo (di 'sta m*****a), devi metterti in coda. Vuoi visitare i miei polmoni? Auguri: incolonnato nelle vie dei bronchi, verrai espettorato senza pietà!

Rompo solo adesso il silenzio scaramantico. Già, scaramantico perché, a mancar di rispetto a qualcosa di poco raccomandabile, come è appunto 'sto covid19 aka coronavirus, c'è sempre il rischio di incorrere nella sua ritorsione.
Ispirato dal film Braveheart, devo constatare che un tempo la gente moriva per la libertà, ora rinuncia alla libertà per sopravvivere.
Avevo già espresso qualche riga attinente a marzo:
Non potete intimare ai cittadini di stare a casa, se poi li bombardate di bollettini di guerra in tv. E' terrorismo di stato* domestico. E' terrorismo di stato passivo perché me lo sorbisco anch'io che la tv non la guardo, ma mi tocca sentirla. Piuttosto mandate in onda qualche bel documentario o qualche filmone, musica classica o che ne so. Basta con Amadeus, ha rotto i coglioni per un mese per il festival e adesso ricomincia la sega.
*Di Stato e non mediatico perché i governanti non hanno preso provvedimenti contro l'isteria della televisione, cagione di ansia e quindi di stress. Vorrei ricordare che la condizione di stress indebolisce il nostro sistema immunitario e chissà quanti poveri anziani ci han rimesso le penne più per la paura che per il covid19. Se ti caricano d'ansia e poi ti intubano, beh, muori per l'agitazione.

I giornalisti danno i numeri. Personalmente credo che il numero effettivo dei positivi al coronavirus sia perlomeno dieci volte superiore alla cifra dichiarata, per non dire venti o trenta volte. Ricordo molto bene l'intervento di un medico sul giornale locale, che grossomodo diceva "Soffrite di sintomi influenzali? Quasi sicuramente è coronavirus, accettatelo. Statevene buoni a casa due settimane". Stop, zero tamponi, zero futili allarmismi. Zero panico. Parole ovviamente passate in sordina.
Gli allarmisti invece considerano solo un piccolo campione di positivi che, rapportato all'elevato numero delle vittime, per forza di cose dà per risultato un tasso di letalità spaventoso. Venisse considerata l'effettiva totalità dei positivi, il tasso di letalità sarebbe di gran lunga inferiore e molto meno preoccupante. Ed è così che il governo ed il popolo italiano si ritrovano ostaggi dei numeri (incompleti) proclamati dalla Protezione Civile e ripetuti allo sfinimento dai mass media, specializzati nel dar i numeri.

Come insegnano i film (1), le epidemie di zombie non si possono contenere, ma in tali contesti drammatici emergono spesso e volentieri degli aspiranti salvatori che acquisiscono un'immensa notorietà, pur non risolvendo un accidente. Ed è così che le televisioni possono finalmente far il lavaggio del cervello a chiunque, i politici possono far campagna elettorale all'ennesima potenza, gli esperti di malattie infettive possono farsi un nome (capita una volta al secolo un'occasione tanto ghiotta), gli influencer possono raccattare nuovi fan e così via. Ognuno tira acqua al proprio mulino, insomma, anziché sentirci tutti più compatti.

La quarantena all'italiana. A mio avviso una quarantena a metà non serve a un tubo. Mi spiego: se chi lavora può spostarsi, se si può far la spesa, se i corrieri fan la spola da una casa all'altra per recapitare pacchi e virus (non ne ho visto uno con la mascherina), se si può andare in farmacia a fare incetta di microbi, allora si va a discriminare quella fetta di popolazione che, ligia al dovere, deve restare confinata nel proprio domicilio. E che manco è al sicuro dal contagio perché in contatto con l'altra fetta di popolazione che si sposta! Vai a limitare la libertà, ma il rischio di contagio rimane.
Non basterebbe proibire gli assembramenti di persone? E' assurdo che quando l'infezione era alle porte, ossia quando era più importante che mai adottare divieti stringenti preventivi, si svolgevano le partite di calcio, si svolgeva il festival di Sanremo e così via. Ora è tardi.
Fra l'altro mi sono giunte voci che i soccorritori e i vigili del fuoco possano spostarsi liberamente sul territorio, basta che in auto abbiano la divisa. Fosse vero, sarebbe alquanto squallido. Poi mi vien da ridere: in piazza non ho mai visto così tanta gente riunita, perché erano decenni che si snobbava il negozietto del paese.

Vedo la gente ridicola (semicit.). Più ridicola del normale. Due cose provocano il cagotto: 1) un virus influenzale 2) il sorbirmi le isterie represse della televisione ma anche di taluni quarantenati. I due fattori possono essere concatenati e vorrei ricordare che il nemico interno (il vettore di boiate orali) è temibile quanto quello esterno (il cattivo covid19 venuto dall'Estremo Oriente). Come insegnano i film (2), la coesione del gruppo dei superstiti viene spesso e volentieri incrinata dai sospetti e da futili tensioni interne.
I video dei balletti in ospedale li trovo repellenti. Manie di protagonismo, danze macabre perché avvengono a qualche metro in linea d'aria da gente sofferente o morente. Dal personale sanitario mi aspetto la massima decenza, non goffe imitazioni dei cinesi. Idem le manie di esibizionismo di chi canta sul balcone: facile far festa a cuor leggero quando ti ritrovi in un'area del Paese ove li virus non ha attecchito (il problema dell'Italia è che lunga e stretta: un provvedimento preso da una parte non è detto che sia il più consono anche dall'altra). Don't feed the troll (cit.), mi vien da dire, non nutrite ulteriormente l'infernale macchina da presa dei mass media coi fenomeni da baraccone.

Perché ai pasticcioni dei mass media la situazione è già sfuggita di mano.