Blog parallelo

sabato 30 giugno 2018

Cronaca bruna: giugno 2018

Fagiolini: raccolto odioso ma coltivazione gratificante. Già, preferisco tirar la terra con la zappa che star piegato con la cesta. Questi legumi crescono in fretta, s'accontentano dell'acqua piovana (sempre che piova) e proprio per questo le erbe infestanti non costituiscono un problema. E quindi non bisogna nemmeno andare avanti e indietro a pestolare (=camminare sulla terra morbida deturpandola con le proprie peste), cosa che personalmente faccio il meno possibile sulla terra sacra appena vangata dell'orto.
I semi di carota germinando sembrano aprire una faglia nel terreno. Immane sforzo collettivo. Notate con quanti semi di pastinaca ho asperso il vaso, semi che ricopro con una spolverata di terra. Sono proprio curioso di contare quanti di essi germineranno.

Il solito sottovaso si presta sempre a far da ombrello parasole allo zucchino trapiantato. Il sole altrimenti lo cuocerebbe. Nella foto pare ringraziare con un cenno della foglia. Zucchini ce ne sono fin troppi quest'anno nell'orto, tra spontanei e seminati.  Zucchine su misura. Vista la mole di frutti, faccio il possibile per raccoglierli quando son abbastanza piccoli, in modo che vengano consumati alla svelta e non diventino vecchi. Ciò nonostante smaltirli tutti sarà un'impresa...

Il ribes nero non delude neanche quest'anno. Devo seriamente considerare di far un piccolo impianto altrove, perché qui lo spazio è quel che è. I lamponi restano uniti al picciolo per il semplice motivo che preferisco coglierli un po' acerbi. Motivo? Ultimamente nei frutti maturi fa la sua comparsa una piccola larvetta, che li rende mollicci.

La mia fragola preferita è quella in basso a destra. Dura, poco dolce. La chiamo varietà rapa...

Ci riprovo con le melanzane seminate, ma solo per finire i semi che conservavo. Son germinati tutti e mi scoccia tantissimo effettuare una selezione poco naturale. Il prossimo anno vado di trapianti e buonanotte. Metto a dimora le zucche violino tra i carciofi, d'altronde non ho altro posto. Ai carciofi avevo dedicato una pagina specifica e sembrano ancora poco propensi a svilupparsi.

Ora è da vedere se zucche e carciofi si metteranno le radici tra le ruote...

Proseguono le operazioni di sfiolatura&propagazione dei pomodori. Nel caso qui sopra la femminella, essendo sottoterra, aveva già radicato. Le femminelle prelevate il mese scorso e tenute in ammollo finalmente han radicato anch'esse.
Germinazione massiccia dei semi di pomodoro varietà principe borghese, guardate la geometria delle loro radici (in realtà dirette dalle scalanature del vaso...). Le femminelle di sopra radicano bene e con un po' di pazienza son pronte per la messa a dimora definitva.

Impianto di pomodori sostenuto da canne.
Sarà mica una larva di coccinella?
Bocciolo di fiore di melograno. Diverrà un frutto stavolta, o si limiterà a sbocciare? Son pessimista. Protezioni drastiche per il susino in campagna, circondato da capriole ghiotte dei suoi germogli. Saranno quattro anni che non cresce di un centimetro per colpa loro.

Sempre a Cadine queste prugne acerbe inaugurano la serie frutti leggendari. E' una varietà da tavola che non ho mai visto prima. Per giunta, l'anno scorso il trattore del contatino manovrando l'aveva scortecciata per bene, spero che questi due pali impediscano che succeda di nuovo.

Per la serie le stramaledettissime formichine nere, le foglie del ciliegio piene di afidi allevati dalle suddette.
Una delle formichine assassine che mi azzanna il polpastrello. Si fa per dire.
Zappata la terra sotto il vigneto.
Il pollone del fico della vicina, messo a dimora accanto al vigneto germoglia bene. Trincio le potature di vigna prima di gettarle nella compostiera. Essendo verdi e tenere, dovrebbero diventar terriccio rapidamente.
Piccoli frutti e assortiti. E zucchine everywhere.
Potrebbe essere micorrizia.
I fichi d'india equilibristi si bilanciano con germogli mirati, opposti alla pendenza. In ogni caso devo aiutarli con dei tutori, perché altrimenti rovinano al suolo di sovente.

Per la serie i lamponi della vicina, lascio deliberatamente quelli troppo maturi a terra: con  un po' di fortuna, nei prossimi anni, sorgeranno nuovi esemplari per rimpiazzare i vecchi. Il corbezzolo cresce bene nel vaso, vuol più acqua di quanto mi aspettavo.

Se i frutti del ciliegio di casa li ho essiccati, in quanto attaccati dalle solite larvette, i duroni di Cadine son invece rimasti sanissimi. Merito, mi vien da credere, della pigmentazione gialla presente anche sulla ciliegia matura. Sanissime anche le ciliegie cresciute su un ramo ricacciato dal porta innesto, notare le differenze.
I duroni son ciliegie che fan gola.
Questa semenza di pastinaca germina con estrema difficoltà. Devo procurarmene altra.

maggio 2018 - CRONACA BRUNA - luglio 2018

domenica 17 giugno 2018

Così essicco al sole anche le ciliegie...

Mai prima d'ora avevo provato ad essiccare le ciliegie al sole. E' ora che il mondo sappia che ciò è possibile, che non bisogna per forza far indigestione dei frutti freschi...
La procedura è semplice: basta mettersi al lavoro sin dal mattino, al sole, in modo che l'essiccazione avvenga il prima possibile. Taglio a metà le ciliegie, una per una, le ripulisco e le sistemo con un certo ordine. Le mani appiccicano che è un piacere, ma c'è di più...


Queste ciliegie di casa difatti, varietà Bella Italia, vengono attaccate da una larva, non se ne salva una. Per fortuna, come potete constatare dalle foto, dentro la polpa rimane sana (nota bene: perché le ho colte presto, avessi aspettato, sarebbero state tutte guaste).
Stavolta, dicevo, le ho essiccate, senza riproporre la composta di due anni fa, seppur strepitosa. Queste due lavorazioni sono le uniche maniere per non sprecar le ciliegie con l'inquilina dentro, adeguatamente ripulite s'intende.




Le fasi dell'essiccazione:
 
I telai sono le solite porticine di una vecchia gabbia. Le api ovviamente vengono sempre ad assaggiare.
Ne preparo due telai al giorno, in modo da diluire il sacco di tempo richiesto. Occorre una pazienza certosina per rigirare le ciliegie due volte al dì, mettendole al riparo al tramonto, tenendo sempre d'occhio il cielo per evitar che prendano acqua.

Dopo che il sole le ha essiccate a puntino, ho provveduto all'assaggio. Sanno di... amarena!


lonk da aggiungere - LAVORAZIONE FRUTTA - CONSERVA DI POMDORO FRULLATA