Allora le prendo e le sposto più in su, tra la vegetazione, a una certa distanza dal ciglio della pontara. Operazione facilissima perché le tre galline, quando mi son approssimato, semplicemente si sono acquattate sperando di mimetizzarsi col terreno. Motivo in più per avere un pessimo presentimento nei giorni a venire.
"Non dovevi spostare quelle galline, che non sanno più tornare a casa!" mi hanno rinfacciato quando ho chiesto informazioni in merito. Erano galline-morte-che-camminano se le lasciavo lì, mi giustifico. "Il proprietario lo sa, le lascia uscire di proposito, perché il suo campo è ghiacciato; alla sera rincasano da sole..." Al proprietario è andata bene che sono passato io quel giorno di Natale, se passava un altro, se le teneva o ci faceva il brodo.
L'indomani torno sul posto per sincerarmi che fossero vive e vegete e lo erano, intente ad esplorare la boscaglia in fila indiana (foto in alto). Nelle settimane seguenti non le rivedrò più, però tenderò l'orecchio e talvolta le sentirò cantare. Mai capito dov'è il loro pollaio.
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E io l'avevo detto per tempo.
Poi bisogna vedere se a lasciarci le penne è stata una gallina sola o tutte e tre.
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