Blog parallelo

martedì 25 aprile 2017

Erbe, fiori e radici che non t'immagini di poter mangiare

I piatti poveri ma genuini di una volta. Tra diete mediterranee, fast food, insetti e volantini del supermercato, l'italiano medio si è standardizzato, s'è dimenticato di come si arrangiavano i propri antenati con le risorse del territorio (fiori, erbe, radici).
Ed è un peccato.



Sia chiaro, non sto dicendo di munirsi di piccozza e di estirpare a vista ogni lampascione per mangiar il bulbo sottostante, ci mancherebbe!
Dico solo che abbiamo sotto gli occhi un sacco di cibo che non consideriamo edibile: la distesa di fiori gialli di tarassaco fornisce un'ottima materia prima per delle favolose frittelle; idem le foglie delle carote, da consumare crude ed ancor più salutari delle radici.

Fiori di tarassaco fritti. Li ho recisi nel mezzo del calice, in modo che i petali liberati s'amalgamano meglio nella pastella (composta da farina, un pizzico di sale e latte, oppure birra), la colla che li tiene insieme durante la cottura. Stavolta niente zucchero, che tanto stava bene nelle frittelle di fiori di robinia.
Che poi, in realtà, i fiori di tarassaco li ho soffritti ed il risultato somiglia più a un hamburger che a una frittella, i petali fan volume; son comunque una bomba, dal delicato sapore amarognolo, il medesimo delle foglie novelle, commestibili crude, in insalata.


Erba porcellana o portulaca. Cresce spontanea nell'orto, erba considerata infestante dai più ed impossibile da debellare. Sciocchi che non siete altro, potete mangiarvela! Cruda, dicono che il sapore cambi se vien raccolta al mattino o alla sera; io francamente non ho notato grandi differenze.
In passato foraggio per i suini, da qui il nome porcellana, in tempi recenti è venuta alla ribalta perché ricca di omega 3.
Il pranzo dei campioni: foglie di portulaca e carota, pane secco ed olio d'oliva.

Foglie di salvia fritta. Di nuovo torno su di un piatto (sof-)fritto, che non è proprio il massimo. Cosa posso farci, è strabuona, croccante come le patatine fritte e più saporita che mai. Pastella con uovo o birra, niente latte.
Si può mangiar cruda, ovviamente, per rinfrescare l'alito e nel contempo sbiancarsi i denti con la masticazione.


Aggiornamento 2 Salvia selvatica soffritta. Le sue foglie si prestano meglio, a mio avviso: sono più grandi e il loro sapore è meno deciso.
Questa pianta cresce spontanea nei prati, riconoscibile sia dalle foglie che dai fiori. Prestate comunque la massima attenzione.








Aggiornamento 1 Le radici della felce dolce san di liquirizia
Me l'ha confidato mio fratello quando siam andati per legna. Assaggiare per credere. Non a caso tale felce si chiama anche falsa liquirizia!

Lo spinacio selvatico o chenopodio è un'erba che predilige i terreni molto fertili, facilmente riconoscibile per via della pruina che ricopre le foglie oltre che per la forma delle stesse (a zampa d'oca). Caso vuole che mi sia cresciuto in mezzo agli spinaci...





L'ortica lavata non è più urticante:
I germogli di ortica vanno maneggiati con la dovuta attenzione, sciacquati e sbollentati. Ci ho preparato delle magiche bruschette: il pane secco e un filo d'olio d'oliva completano a meraviglia il sapore da spinacio.
Occhio a non confonder l'ortica con il lampone, a casa stan vicini vicini.

continua...

domenica 23 aprile 2017

Il kefir funziona veramente?

La vicina mi ha regalato il kefir d'acqua. Provarlo lo provo, ma col cavolo che nutro 'sti fermenti con la mia scorta di fichi secchi. Che si accontentino di zucchero e limone!
Prime impressioni a parte, mi fanno un po' di senso questi fermenti acquatici, viscidi e vivi... non c'ho proprio questa gran voglia di bere i loro succhi gastrici! Dicono che siano un toccasana per l'intestino, ma sarà vero?

Elisir o no? Non sono il primo a pormi la questione. Su internet, nei gruppi di discussione appositi, l'utente che esprime un po' di scetticismo viene subito messo a tacere. Ricordo una tizia che ha detto una cosa tipo "Sono mesi che assumo il kefir e non ho notato alcun effetto positivo". Di rimando un tizio le ha detto "Sbagli, ora pensi." Quell'atteggiamento da setta, insomma, che non ammette voci fuori dal coro.
Neanche a farlo apposta, l'altro giorno un nutrizionista nella trasmissione Geo&Geo parlava proprio del kefir, dichiarando che non supera vivo lo stomaco! Al che un'amica mi fa "Dirò a mia mamma di non assumerlo più per via orale...". Simpaticissima.
Tornando seri, il nutrizionista di sopra tirava in ballo protobiotici, probiotici, antibiotici e prebiotici... in quella confusione di prefissi e suffissi ho afferrato un concetto chiaro: sono i prebiotici nella nostra dieta a svolgere un'attività davvero benefica nei confronti della flora intestinale. Essi non sono organismi vivi come il kefir, ma sostanze contenute in legumi, aglio, frutta secca e via discorrendo.

Fateci caso anche voi, ogni elisir proposto (non solo il kefir, anche gli integratori delle pubblicità televisive) va accompagnato da uno stile di vita sano e da una dieta equilibrata... non sarà mica che sono questi ultimi fattori a migliorare le cose? Nel caso del kefir d'acqua gli vanno aggiunti: fichi secchi, limoni biologici, zucchero di canna, uvetta sultanina. A me scoccia dare queste prelibatezze in pasto ai batteri e mi sa proprio che sono questi ingredienti a farci star bene. Altro che kefir.

PS: in ogni caso, se qualcuno in zona Trento volesse del kefir d'acqua, io ce l'ho, congelato in acqua zuccherata. Dovrebbe durare sei mesi.

lunedì 10 aprile 2017

Bufala del web VS vaccata della tv. L'informazione basata su una storia vera

Una vignetta simpatica. Vacca non è un'offesa, sia chiaro, bensì il nome corretto della mammifera erroneamente chiamata mucca. Mi servivano due bestie munite di corna per giocare un po' con le parole: a sinistra la bufala del web, a destra la vaccata televisiva.


Entrambi i mezzi d'informazione sovente cospargono di letame la verità, ma vi sono delle sottili differenze.
  • La bufala sul web la si legge con tutta la calma del mondo e, nel caso insorgano dubbi, si indaga in rete, qualche smentita la si trova sempre. L'informazione tramite web diventa un momento intimo senza orari e interferenze, insomma.
  • La vaccata televisiva non la si può affrontare nello stesso modo. Primo perché la tv ti propina un continuo flusso di informazioni e non puoi soffermarti a riflettere sulle singole questioni. Magari ti rifilano una vaccata in mezzo ad altre notizie veritiere o sapientemente il telegiornale inizia dopo l'estenuante finale del quiz televisivo che ha provato la tua lucidità (guarda caso gli approfondimenti interessanti li fanno sempre in seconda o in terza serata). Secondo, complice quello strumento subdolo che è il televisore, che si fa ascoltare anche da chi non ha interesse ad ascoltarlo, è l'informazione televisiva a prendere il controllo di casa. Non è un rapporto leale, alla pari, le persone assorbono passivamente o comunque risultano messe sotto stress, cercando di ignorare o quantomeno filtrare i rumori ambientali.
Virale a chi? Il web fa paura perché una bufala fuori controllo potenzialmente potrebbe raggiungere mezza popolazione mondiale nel giro di una giornata. Far scattare rivoluzioni, scioperi e disastri di varia natura. Ma nessuno fa i conti con la potenza delle emittenti televisive, che quotidianamente imbambolano, nel complesso, un buon mezzo mondo.

Manovratori d'opinione pubblica. Di questi tempi, il fatto a monte della notizia diventa un mero strumento per far breccia nell'emotività delle persone e manipolare la loro opinione. Le strategie comunicative per raggiungere lo scopo vengono studiate a tavolino, in redazione oppure negli oscuri meandri del web con lo zampino di occulte regie internazionali... Complotti a parte, è in atto un vero e proprio scontro politico: basta confrontare i diversi telegiornali per accorgersi che uno scredita Tizio, l'altro Caio; entrambi screditano Sempronio che, poverino, non ha amici in tv.
In questo contesto di gogne mediatiche strumentalizzate accusare le bufale e non ammettere la mole di vaccate proferite è controproducente. La credibilità di tanti giornalisti va a farsi friggere; tanti ma non tutti, non voglio generalizzare.
D'altro canto anche il web ha perso la sua anima originaria. Internet era partito come il covo di pochi eletti, gente erudita insomma. Poi ha spalancato le porte alla massa dei pecoroni che non fanno altro che divulgare in tutte le salse quanto apprendono dai mass media tradizionali. Le testate giornalistiche si sono intrufolate e siamo da capo. 

Personalmente all'inizio mi ero illuso col sito dell'Ansa, credendolo imparziale, poi mi son affidato a Google News, che mi permette di fare la comparazione dei titoli attinenti allo stesso fatto, quasi fossi all'edicola. Una sorta di rassegna stampa per farsi un quadro d'insieme. La verità sta nel mezzo...
I mezzi d'informazione dovrebbero fornire ai cittadini dei bollettini, comunicati nudi e crudi, senza opinioni e fastidiosissime insinuazioni di contorno. Le previsioni meteo non sono forse piatte, banali e ripetitive? Eppure vengono seguite da miliardi di telespettatori ogni santo giorno. Che prendano esempio.