C'è da dire anche (a discolpa del meteo) che le cipolle da piantare non sono semi, bensì bulbi già cresciuti in serra, quindi già in partenza rischiano di confondersi e proprio per questo son molto sensibili agli scherzi di stagione.
Le poche cipolle che non vanno in somenza si devono sorbire questo giugno torrido e con un solo giorno di pioggia. Estirpando le erbe infestanti si rischia di estirpare le stesse cipolle.
Contrapposto al suddetto sbattimento, falciare l'erba col fer da segar (la falce in dialetto) è un vero spasso. L'erba di per sé non mi dà fastidio, il fatto è che i caprioli ci lasciano dentro le loro zecche e che è piena di rovi striscianti che mi slacciano le scarpe, tra le altre cose. Un po' di "pulizia" non guasta.
Col senno di poi, ho fatto bene a lasciar praticamente incolta la campagna. Avevo giusto piantato aglio e cipolle, ma fan una fatica balorda in questo mese secco. Non oso immaginare che fine avrebbero fatto le piantine di pomodoro, di melanzane e di zucca violina...
È un'annata scarsa per le ciliegie (causa la piccola glaciazione di maggio), ma conservo ancora un po' di confettura di due anni fa e qualche frutto essiccato dell'anno scorso. Me li faccio bastare. Sulle omelette.
Le fragole son belle abbronzate, scarsette anche loro per via della siccità. La mia varietà preferita la chiamo rapa, perché è grossa e soda; la punta acerba dal sapore aspro s'abbina benone con la dolcezza del frutto carnoso soprastante.
Persevero con le arachidi. Lo stimolo m'è tornato dopo aver tostato qualche nocciolina americana dell'anno scorso: crude non son 'sto granché (dicono che crude fan bene), ma basta una breve tostatura nel forno per far cambiare radicalmente il sapore. Come al solito ho assaggiato la semenza malridotta (quella scura a destra), quella sana (a sinistra) l'ho fatta germinare.
Sarà la volta buona che otterrò un raccolto decente?
Trapianto nell'unico giorno di pioggia di giugno, of course...
maggio 2019 - CRONACA BRUNA - luglio 2019