Blog parallelo

martedì 21 gennaio 2014

L'arte del rubare, un mestiere dinamico

L'altra sera mi sono auto-incastrato nella serata dei derubati anonimi.
Mi ero presentato con tanti buoni propositi, pronto a far valere la mia esperienza e il mio titolo accademico per contrastare i furti in casa. Volevo partire in quarta e organizzare ronde, turni e strategie di controguerriglia. E invece... mi sono trovato davanti una leader improvvisata e paranoica, sconosciuta ai più e che non conosceva i più, tra le altre cose. Vittima di furto che sfogava tutta la sua ansia repressa. Mai concedere potere a una persona ansiosa. Mai.
Serata persa tra tecnicismi e luoghi comuni. E le forze dell'ordine non ci sono mai, e se li arrestano li mollano il giorno dopo, e zingari di qua e albanesi di là...
La verità è che i cittadini standard sono dei pigri incapaci. E i ladri lo sanno bene. Sanno bene che i cittadini stanno appiccicati allo smartphone per mille cazzate, ma piuttosto che chiamare i carabinieri o l'ambulanza preferiscono far finta di niente. Brutto invischiarsi, brutta la responsabilità...
La verità è che i cittadini pensano di prendere in giro i ladri con "antifurti" da quattro soldi, cicalini che suonano e dovrebbero mettere in fuga i malviventi. Sì, come no. Luci lasciate accese che non fanno altro che avvantaggiare chi ti spia dall'esterno. Cittadini che costruiscono conglomerati urbani senza senso, case ammassate e piene di angoli ciechi che rendono i furti un gioco da ragazzi.

I ladri sono fin troppo organizzati. Come fanno a sapere che non c'è nessuno a casa? Mistero. Intanto le leggende metropolitane spaziano dalle telefonate anonime a domicilio, alle soffiate di badanti pettegole, ai sopralluoghi di quei balordi che intasano la cassetta delle lettere di pubblicità molesta.
Secondo me i ladri sono anche un po' sociologi. Colpiscono le persone distinte, chi guarda dall'alto verso il basso il vicinato e non gode quindi di protezione. I ladri annusano l'aria e capiscono che la gente non sa mettere in pratica adeguate contromisure. La gente preferisce fare la vittima e chiacchierare, chiacchierare e chiacchierare. Rincuorarsi che non è la sola al mondo a chiacchierare e basta. 

Rubare è ormai diventato un mestiere come un altro.
Il ladro è la punta dell'iceberg di una vasta organizzazione di ricettatori e riciclatori di denaro. Un tempo si rubava per vivere, ora si ruba per lavorare. Si ruba per guadagnare sempre più profitto, stipendiare i dipendenti, investire in tecnologie, trasferte di lavoro e corsi d'aggiornamento...
La morale è che i cittadini devono tirare fuori le palle per contrastare questi professionisti. Non barricarsi a casa e uscire solo quella volta al mese perchè c'è l'assemblea e vogliono confessare che hanno fifa.

Questo è un post Socialmente Scomodo, amaro da mandar giù.

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