Blog parallelo

venerdì 17 gennaio 2014

Quando dal gabinetto usciva concime

Ricordo una scena semiseria di un programma scientifico (La gaia scienza) dove i due personaggi si lamentavano con più o meno queste parole: possibile che il cibo lo dobbiamo pagare così tanto quando dopo lo espelliamo quasi tutto? 
Ricordo anche una vecchia casa fuori dalle scuole elementari (a Vigolo Baselga), con ben in mostra il gabinetto esterno, sul balcone. Una volta i contadini producevano il concime anche così (divulgo la foto a fini scientifici).
La questione: perchè non si usano più le feci e l’urina umana per concimare la terra?
Bisogna fare molta chiarezza subito, altrimenti si scade subito nello schifo irrazionale e non si ragiona lucidamente.


Premessa importante: causiamo inquinamento e sprechiamo concime naturale. Quando si va al gabinetto non siamo molto consapevoli su dove finiscano i nostri escrementi. Le acque reflue inquinano gli ecosistemi acquatici, a meno che non vengano ripulite (sommariamente) tramite depuratori molto costosi.
Quanto tiriamo lo sciacquone sprechiamo e contaminiamo un quantitativo esagerato di acqua potabile.
D'altra parte, per concimare le piantagioni agricole si fa sempre più ricorso a fertilizzanti artificiali, con tutte le problematiche del caso. E il concime naturale umano lo gettiamo via (almeno una parte di quello animale lo usiamo ancora, e se lo usassimo tutto non ci sarebbe più bisogno dei fertilizzanti artificiali, approfondimento notevole qui).


Perchè non si usano più le feci umane per concimare la terra? A causa di due comportamenti scorretti:
  1. nelle campagne gli ortaggi venivano irrorati con liquami, ortaggi che poi finivano in tavola infetti da batteri come la salmonella causando le epidemie del caso
  2. nelle città i liquami venivano lasciati/versati per strada, con i medesimi problemi igienici del punto 1.
Nota: oltre agli ortaggi, anche le fonti idriche venivano contaminate.


Il metodo corretto per riciclare gli escrementi umani. L'unico modo per neutralizzare la carica batterica contenuta è trasformare le feci umane in compost, conservandole ben isolate dall'ambiente circostante e lasciandole riposare finchè non saranno diventate terriccio mineralizzato.
Ora fa ridere, ma a seconda della vostra dieta produrrete un concime acido o uno alcalino. Presumo che i vegani ne produrranno uno simile a quello del bestiame, ma non vorrei sparare scemenze.
Il concime, quindi, finirà nell'orto solo alla fine del processo di compostaggio e gli ortaggi cresceranno privi di batteri pericolosi.


Con quale gabinetto possiamo riciclare gli escrementi? Si chiama compost toilette (o bagno secco) e ne esistono varianti autocostruite e altre ultratecnologiche. Quella che si intravede nella foto è molto semplice: le deiezioni finiscono in un contenitore capiente e vengono ricoperte, di volta in volta, con segatura (ma va bene anche carta tritata). La copertura assorbirà i liquidi e neutralizzerà i cattivi odori.
Il contenuto andrà poi versato nel sito di compostaggio.


Morale della favola. Bisognerebbe aprire gli occhi e capire quanto sia serio il problema dello smaltimento degli escrementi umani, quando, con un po' di inventiva e di elasticità mentale, potremmo trasformare questo spreco in una immensa risorsa.
Alcuni lo stanno già facendo, per fortuna.
A molti altri farà schifo l'argomento, ma quello che mangiate nel piatto in qualche modo è stato concimato. Non sapete bene con che cosa, che siano fertilizzanti chimici o di origine animale. Del vostro concime vi fidereste di più.

4 commenti:

  1. Salve, avrei un quesito al quale forse lei potrebbe rispondere. Sono uno studente universitario e per la tesi di laurea mi servirebbe conoscere in quale anno e con quale legge in Italia fu vietato l'uso delle deiezioni umane come fertilizzante/concime ? Ho provato anche a scrivere al MIPAAF - Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, ma non mi hanno mai risposto.
    Può aiutarmi lei ? Grazie anticipatamente
    Stefano

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    1. Non saprei aiutarla, Stafano. Forse mi rivolgerei alla facoltà di Agraria o consulterei la biblioteca dell'ateneo. Il periodo credo sia successivo al Dopoguerra, visto che in quegli anni c'erano ancora case col gabinetto sul balcone.

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  2. Qualcosa sono riuscito a sapere...l'anno: 1958. Già é qualcosa. Per il resto brancolo nel buio. Grazie cmq per i consigli.

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    1. Prego, StEfano, pardon se prima avevo scritto male il nome, non posso correggere i commenti (forse è per questo che commento poco!).

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