Dopo gli odiosi fagiolini verdi nani, ecco due legumi seri: fagiolini rampicanti e fagioli borlotti. Regalano soddisfazioni senza far venire la gobba. I primi son tendri (=teneri) come il burro, i miei preferiti; i secondi o li si consuma freschi (quando i baccelli son rossi e i semi presentano le puntinature) oppure li si conserva secchi (oppure congelati da freschi).
Il fagiolo rampicante che si protende verso l'infinito. |
E ancora per la serie mangiare tutte le zucchine, quelle troppo grandi le taglio a pezzettini e le servo come merenda alle galline. Sarà il caldo, ma le pennute se le mangiano tutte. In cambio uso la loro pollina per concimare per la seconda volta i carciofi. Una botta de vita.
Sopra i carciofi s'innalzano le zucche violino. Se i viticci non s'attaccano da soli, li aiuto io...
La rete di confine col vicino non è il posto migliore, ma tant'è. |
Seminare la cicoria col rastrello è quasi divertente. |
Una volta tornato il sole, provvedo a riparare i trapianti di pastinaca (e anche di radicchio) con delle lunghe assi. Tecnica già rodata, funziona.
Arriva l'ora di raccogliere le prime carote. L'estrazione dal terreno talvolta non è delle più semplici. Scavi archeologici/disinnesco mine.
Una cesta pesante. |
Chi diavolo ha sparato al fico? La patata invece l'ho trafitta io, lo confesso...
Agosto è il mese delle prugne e comincio a mangiarle quando son ancora un po' acerbe. Aguzzando la vista, si può vedere come la riparazione d'emergenza del ramo del mese scoro abbia funzionato alla perfezione. I frutti non ne hanno risentito.
I fichi maturi secernono un liquido zuccherino trasparente. |
Le due varietà di prugna a confronto. |
Le pere verdi maturando diventano gialle e dolci. Esperimento alla S. Tommaso, non ci credevo. Uva fragola in controluce.
Transizione dal verde e il rosso by Madre Natura. Metto a dimora i pomodori varietà Principe Borghese anche a Cadine. A mo' di siepe, ma non ho altro terreno soleggiato vangabile.
Questi i pomodori di nero han solo la buccia, d'altro canto hanno il sapore dei pomodori di una volta.
Il rastrello di sopra mi ritorna utile anche a smuover la terra dal reticolato radicale delle erbe infestanti, precedentemente zappata col piccone [...]. In campagna ho sfoderato il fèr, la falce, per segare erba e rovi tra i melograni e le vigne. Per esser la prima volta me la son cavata.
Falce e martello. |
luglio 2018 - CRONACA BRUNA - settembre 2018