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lunedì 12 dicembre 2011

Mavi Marmara: blitz maldestro, attivisti pericolosi e condanna internazionale. La testimonianza video

Tutti sono al corrente del tragico blitz israeliano ai danni della nave turca Mavi Marmara. 31 maggio 2010: la nave turca, insieme agli altri vascelli della Freedom Flottilla cercò invano di forzare il blocco navale israeliano per portare aiuti alla popolazione palestinese della Striscia di Gaza. L'esito del blitz fu drammatico: i Shayetet 13, le truppe speciali di Israele, ammazzarono nove attivisti e dirottarono la flotta nel loro porto nazionale.
Le critiche internazionali e la condanna dell'accaduto furono durissime.


Ai mass media manca il senso di completezza
Tragico epilogo della missione umanitaria della Freedom Flottilla sulla Mavi Marmara. Condanna internazionale ai metodi coercitivi e sanguinari di Israele. Stop. La cronaca dei telegiornali si è fermata qui. La vicenda, però, ha un proseguo che chiarisce molto bene i suoi lati rimasti oscuri. Sono emerse delle testimonianze video, molto chiare sull'episodio. Evidentemente le prove che scagionavano (o giustificavano in parte) la dura reazione dei militari non avrebbe incontrato il consenso dell'opinione pubblica, quindi non sono state trasmesse.
L'uso massiccio e sconsiderato della forza da parte di Israele la mette chiaramente in pessima luce, quindi diventa automatico simpatizzare per le vittime palestinesi e mettere in secondo piano eventuali provocazioni di questi ultimi. Una visione equilibrata contempla sia gli uni che gli altri. Non si tratta di schieramento pro Palestina o pro Israele, si tratta di dare la notiza dalla maiuscola iniziale al punto finale. La testimonianza video di un cronista turco, curiosamente, salta a pié pari i primi, tragici momenti. Vediamoli insieme.

L'arrembaggio nello specifico
Quella che segue è la ricostruzione basata su testimonianze video. Non si parla del contesto o dei precedenti storici. Parto dal presupposto che Israele abbia dichiarato chiaramente i propri metodi coercitivi a chiunque volesse sfidare il blocco navale (in acque internazionali, giusto o sbagliato che sia).  Chiunque, quindi, era consapevole dei rischi. Gli attivisti avrebbero fatto la figura degli eroi se fossero riusciti nel loro intento, ma hanno sottovalutato l'apparato di sicurezza israeliano e sono stati prontamente intercettati.

Il blitz maldestro alla Mavi Marmara
Premessa: i tentativi di abbordare la Mavi Marmara dai gommoni vengono respinti. Gli attivisti a bordo, infatti, sono determinati e equipaggiati con armi di fortuna (questo lo si vede bene su altri video).  
Il primo blitz dei Shayetet 13. Si prova quindi un assalto con l'elicottero. I militari dei reparti speciali della Marina israeliana, i Shayetet 13, si calano dal velivolo uno alla volta e vengono soverchiati, malmenati con spranghe e gettati fuoribordo, sul ponte sottostante. Sono momenti tragici, in cui i militari vengono letteralmente mandati al macello. Assurdità che capitano nelle operazioni militari.

Escalation
Ora, a bordo della nave Mavi Marmara, ci sono militari israeliani feriti e contusi. Se una parte degli attivisti è rimasta pacifica, e cerca addirittura di curare e tutelare l'incolumità dei soldati feriti, altri si sono rivelati una minaccia concreta. I Shayetet 13 sono reparti speciali, non agnellini disposti a parlamentare. La tensione è altissima, i commilitoni sbarcati sulla nave potrebbe essere stati presi in ostaggio, o potrebbero essere anche già morti vista la violenza manifestata da una parte degli attivisti. La situazione è diventata inaccettabile e gli israeliani chiedono l'autorizzazione a premere il grilletto. Al di là delle motivazione politiche dell'embargo sulla Striscia di Gaza, la dura e sistematica reazione di alcuni attivisti ha provocato l'ira dei soldati israeliani.
E così sono passati alle maniere forti. Si è attivato un dispositivo che si è chiuso intorno alla nave. Coperti da cecchini sui motoscafi, i militaridel Shayetet 13 hanno preso il sopravvento sugli attivisti della Mavi Marmara, neutralizzando chiunque si rivelasse una minaccia. E qui va inserita la videocronaca del giornalista turco.


Guerra di verità
Sfogliando tutte le pagine di internet saltano fuori strane indiscrezioni. Pare che la famosa agenzia Reuters abbia pubblicato una foto manipolata, questa:
Priva di un parte fondamentale, perchè la foto auntentica, nella sua interezza, è questa:

Con il corpo di un altro soldato a terra, sangue versato sulla ringhiera e un coltello, militare - sottratto agli israeliani -, impugnato da un attivista.

Conclusioni?
Le forze di Israele pensavano di fermare una flotta umanitaria con a bordo equipaggi relativamente pacifici. Nella Mavi Marmara hanno trovato, invece, una resistenza molto decisa, hanno perduto degli uomini, caduti prigionieri o quasi, e si sono comportati di conseguenza. Il bilancio delle vittime non è stato causato da una fredda esecuzione, ma da una situazione che è peggiorata fino all'estremo limite.

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