Blog parallelo

lunedì 14 aprile 2014

Coltivare il melograno 1: semina, impianto, talea in bottiglia e polloni

Sarò sincero: la melagrana (cioè il frutto del melograno) non mi sta tanto simpatica. È scomoda da mangiare, i grani macchiano il pavimento che è un piacere e la parte commestibile è solo la metà del peso lordo del frutto. A volte credo che si parli bene della melagrana solo perchè costa uno sproposito.
Il melograno, invece, è un albero molto interessante. Coltivato fin dai tempi antichi, è rinomato per dare frutti anche se impiantato nei terreni più aridi e malposti, dove perfino le vigne crescono a stenti. Quindi non ha bisogno di cure, di irrigazione (eccetto che nell'anno del trapianto) o di altri trattamenti.
Seguono la semina, il trapianto dei melograni presi in fiera, le talee in bottiglia e l'estrazione dei polloni, tutte operazioni effettuate in marzo.

Semina del melograno e germinazione
Ho letto in giro che non vale la pena seminare il melograno: tanto la pianta non farà frutti. Ora, considerando che il melograno coltivato non viene innestato, questa sopra mi pare tanto una panzanata generalista. Per confermare ho controllato al vivaio, dove praticamente ogni albero da frutto in vendita è innestato. Il melograno, guarda caso, è una delle poche eccezioni.
Quindi provo con la semina (tempi lunghi: almeno quattro anni per i primi frutti). Ho raccolto un po' di semi nell'autunno scorso, li ho asciugati e metà li ho lasciati a svernare al fresco. Messi nel vaso sopra il termosifone caldo, ho tenuto la terra bagnata e nel giro di qualche giorno è scattata la germinazione (di tutti i semi).
Entro un mese le prime foglie arrotolate si sono distese. Le prossime spero che assomiglino di più a quelle del melograno adulto.

Tre piccoli melograni presi in fiera, trapiantati al sole
Dalla fiera di S. Giuseppe ecco tre piccoli melograni di due anni. In ogni vaso un arbusto spinoso, talee radicate che hanno emesso diversi getti dal terreno. Da frutto, precisa chi me l'ha venduto, però i melograni da frutto, da quanto ne so, sono a albero, cioè con un singolo, grosso fusto. Questi sono impostati a cespuglio e tendono a fare frutti di dimensioni inferiori. Quindi bisogna avere un anno di pazienza e scegliere il fusto che si svilupperà maggioramente, gli altri sradicarli come se fossero polloni e trapiantarli. Altrimenti tenere massimo due o tre fusti. Ho visto al vivaio due grandi melograni da frutto che avevano almeno cinque fusti ciascuno. Chissà.
L'impianto assomiglia a un accampamento di tende in un prato molto esposto al sole. Esposizione solare prolungata necessaria per far maturare le melagrane, terreno scavato in profondità per impedire i ristagni idrici (assolutamente da evitare). Come sempre, il terreno morbido e drenato è una condizione indispensabile.

Provo anche le talee di melograno
Al parco vado a guardarmi il melograno da frutto e lo trovo pieno di potature, quindi mi cerco qualche rametto superfluo per la pianta e lo taglio via con attenzione. 
Per le talee raccomandano segmenti di rami corti, perchè la linfa fa fatica a risalire senza l'apparato radicale. Rimosse tutte le gemme intermedie, ne ho lasciate giusto un paio in cima e un paio in fondo (dove usciranno le radici). Rametti interrati fino a metà in una bottiglia tagliata in due e poi ricomposta per trattenere parte dell'umidità (che aiuta la radicazione delle talee) e con dei fori in fondo per fare uscire l'acqua in eccesso.

Già che ci sono provo anche con i polloni di melograno
Il melograno di sopra aveva alla base diversi polloni in uno stato pietoso, tutti tranciati dai giardinieri. Li ho estratti dal terreno, tanto lì erano condannati.
Rispetto alle talee i polloni hanno qualche possibilità in più di attecchire al terreno, essendo provvisti in genere di qualche radice. Qui invece mi sono dovuto accontentare, ma confido nelle virtù di questa pianta ostinata. Ho rimosso tutte le ramificazioni e i getti secondari. Se qualche pollone darà buoni segni di ripresa lo trapianterò nel corso dell'anno, ora se ne stanno al riparo nella serra fredda, periodicamente bagnati, sia sopra che sotto, esattamente come le talee.

COLTIVARE IL MELOGRANO - parte 2

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