Blog parallelo

venerdì 27 febbraio 2015

L'orto biodinamico si lavora senza far fatica

Ieri a Vigolo Baselga l'associazione Richiedenti Terra ha presentato l'orto sinergico e biodinamico. In pratica si tratta di creare un habitat molto ricco di microrganismi e di piccoli animali utili alla coltivazione (nella foto il loro esperimento nei dintorni di Villazzano).

Riporto quello che ricordo, a grandi linee.
1) Vangare l'orto è un'abitudine sbagliata: danneggia tutto questo mondo sotterraneo che lavora per noi. Proprio così: i lombrichi, con le loro gallerie verticali, concimano e ossigenano il terreno; le micorrizie (piccoli funghi bianchi) entrano in simbiosi con le radici degli ortaggi e aumentano la loro capacità di assorbire nutrienti.
2) Invece che vangare bisogna innalzare dei cumuli (accoglienti per i sopracitati organismi). Prima strisce di cartone per soffocare l'erba, poi andoni di ramaglie e sopra terra di riporto e infine paglia. La terra di riporto si ottiene scavando un piccolo stagno e dei canali da riempire con altre ramaglie e sassi (pietraie). Questi accorgimenti dovrebbero attirare bestioline nostre alleate come libellule e lucertole (ve l'ho detto che è un habitat molto ricco). Poi in realtà la ragazza ha spiegato che hanno cominciato a diffondersi le zanzare e i pipistrelli devono ancora farsi vivi. Pazienza.
3) La paglia (pacciamatura) e una gomma forata come sistema d'irrigazione mantengono sempre umidi questi cumuli. La loro forma consente sia di disporre di una superficie di coltivazione maggiore, sia di stare un po' più comodi (seduti?!) durante il lavoro.
4) Il lavoro, in parvenza meno faticoso che nell'orto tradizionale, consiste in ogni caso nella rimozione continua delle erbe infestanti (attenzione che non tutte lo sono). Lotta senza quartiere alle limacce (lumache rosse) perché americane e non appartenenti alla fauna locale. Consigliato l'allevamento delle lucciole a questo scopo, visto che gli esemplari giovani sono ghiotti delle limacce sopracitate.
5) Abbinamenti di ortaggi sui cumuli (esempio: carota e cipolla), coltivazione anche di fiori per attirare insetti impollinatori e così via.

L'idea di per sé è molto ingegnosa. Qualche cumulo me lo ero inventato pure io, ma a non scavare canali e stagni artificiali non ho mai avuto a disposizione tanta terra. Di sicuro è meglio innalzare cumuli che vangare tutto l'orto sapendo che un terzo della superficie verrà poi calpestata. Mi chiedo però per quanto tempo il terreno resti fertile, senza concimazioni. Raccogliendo e basta.
Poi sì, il loro è un orto comunitario, solidale e chi più ne ha più ne metta. Sarà perché richiede poco lavoro penso, perché l'orto tradizionale è uno sbattimento che si traduce in estrema gelosia. Io lo transennerei, per dire. Passaggio consentito solo quando la terra è dura e ghiacciata, che non si arrecano danni.

Le tane delle talpe si rivelano fondamentali per ossiginerare il terreno.

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