Da Alpino astemio e non iscritto all'ANA, ho sempre associato l'Adunata a sbronze colossali e collettive, a rimpatriate di najoni che poco hanno a che vedere con la rigida disciplina e con la solennità dei riti militareschi che son rimasti impressi dentro di me.
Quindi nelle edizioni precedenti mi son sempre tirato fuori. Quest'anno, invece, per una volta che l'Adunata viene a casa mia, ho deciso un parziale strappo alla regola. Segue un mini diario.
Premessa: le mie son righe dettate dal risentimento. Ho pensato bene di montar ospedali da campo e tende pneumatiche, rispettivamente per far fronte a una poco probabile emergenza e per fornire una branda agli alcolizzati, anziché godermi appieno la festa. La mia festa.
È stata un'enorme fesseria, col senno di poi.
Metà aprile: Trento è tutta un tricolore. Che sia la volta buona dell'annessione con l'Italia? E gli Schützen muti.
Giovedì 10 maggio, tardo pomeriggio: gli Alpini sono già arrivati e sono già ubriachi. A conferma dei miei pregiudizi, li ho visti elargire complimenti prima a una vigilessa e poi a una crocerossina. Il fascino della divisa.
Venerdì 11 maggio a mezzodì: quanti figuranti per strada... Metà dell'orda che ha invaso Trento ha cappelli tarocchi. Questi non son Alpini, son infiltrati nell'Adunata. Mi ricordano i tifosi coreani con la maglia azzurra della Nazionale ai mondiali di calcio. Mi fan passar la voglia!
Venerdì 11 maggio, sera: gli Alpini cantano le canzoni della... gita: 883, Massimo Ranieri, il rivolante po-po-po-po-po-po-po da stadio... Altro che i vecchi canti di caserma, al ritmo del passo cadenzato! Proprio non ci siamo.
Sabato 12 maggio, mattina: se gli Alpini bivaccano in ogni area verde di Trento, dove diavolo son finiti gli spacciatori? Mistero.
Finalmente sento il primo coro, spontaneo ma di una certa levatura, alla fermata dell'autobus sotto casa. E' curioso, in ogni caso, che gli Alpini possan far chiasso dal mattino a notte inoltrata, col benestare delle autorità. Fa riflettere. Fosse stato chiunque altro, non oso immaginare le polemiche.
PS: mi perdo i paracadusti al Briamasco. Niente di che a sentire i presenti, si aspettavano tutti un lancio in grande stile, non l'esibizione di qualche atleta.
Sabato 12 maggio, sera: gli eroici placcatori del 118. L'Adunata è paragonabile a due o tre Notti Bianche messe insieme come densità di popolazione. In mezzo alla calca, c'è un gruppetto serioso: il sottoscritto con due altri Alpini del mio plotone. La classica rimpatriata con un bicchiere di vino (me lo concedo nelle giornate speciali, non son proprio astemio). Ci guardiamo attorno abbastanza schifati, a esser sinceri: un trabiccolo che propaga musica discutibile richiama l'attenzione e un sacco di gente; pochi di loro fan caso all'ambulanza coi lampeggianti che deve transitare per la via. E non può per colpa di tutti i pecoroni in mezzo! Ecco che il personale sanitario scende e placca chiunque sia di intralcio al veicolo. Eroi.
Sabato 12 maggio, notte: Trentino Trasporti non lascia per strada nessuno. Anche gli autisti meritano un elogio, tra corse speciali e straordinari. L'autobus pieno zeppo in salita arranca e gli Alpini cantano le canzoni del loro repertorio. Scena memorabile.
PS: sarebbe fantastico se le corse notturne venissero estese anche nelle altre giornate di festa cittadina.
Domenica 13 maggio, mattina: "Che ci fanno le bandiere dell'Austria insieme ai Tricolori?" Bella domanda. Gli Alpini di colpo son tornati sobri e notano le bandiere della provincia, che assomigliano effettivamente a quella austriaca e che soprattutto non c'entrano una mazza con l'Adunata.
PS: mi perdo le Frecce Tricolori. Immane tragedia.
Domenica 13 maggio, pomeriggio: a forza di sentir tamburi, mi verrà l'aritmia. Durante la sfilata si respira un'aria molto diversa dalla baldoria dei giorni precedenti. Si sente che siamo alla fine.
Domenica 13 maggio, sera: inizia a piovere. A lavar via da Trento l'invasione degli Alpini.
Da lunedì 14 maggio in poi: tutto finito, tutto come prima. L'Adunata pare scoppiata come una bolla di sapone.
Ve lo dico io cos'è diventata l'Adunata: un magna, magna... |
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