Le strade da prendere son sostanzialmente tre:
- cedere alla tentazione perché in fondo la carne è debole o perché Oscar Wilde predicava così, o chissà per quali altri motivi
- fare gli Spartani e resistere strenuamente alle Termopili contro gli stimoli soverchianti (e Immortali)
- giocare in contropiede e sviare l'impulso facendo un regalo a una persona cara.
FATTI UN REGALO!
Nessuno meglio di me stesso, d'altronde, può saper che regalo mi merito, no?
[E qui mi vien da dire: ma che razza di regalo è un regalo fatto da io stesso a me stesso? Più corretto definire l'atto come la soddisfazione di un proprio capriccio. Si va a perdere completamente la magia del regalare un presente a qualcuno.]
La verità è che siamo gente stressata, i nostri desideri son manomessi e non autentici. E gli stessi prodotti offerti dal mercato son imperfetti, così da indurci a ripetere a breve l'acquisto. Ho visto certa gente ridursi a consumisti anonimi, che raccontano la propria esasperazione per trovar consolazione e comprensione reciproca.
Altro che regalo!
[Ho sorvolato sul fare gli Spartani e resistere ad oltranza, perché è deleterio. Premetto che son particolarmente abile nel trovar un difetto in qualsiasi cosa e quel dato difetto si rivela un mezzo anatema per resistere alla tentazione. Mezzo anatema, perché allo stesso tempo cerco soluzioni per aggirar il difetto che, ahimé, mi stimolano ancor di più a procedere all'acquisto...
Insomma, non si va da nessuna parte.]
Morale: l'unico modo valido per resistere ai capricci natalizi è spendere tempo e denaro per far un vero regalo. Solo così la voglia passa e s'avverte un trionfale senso di liberazione. Si tira un bel sospiro di sollievo: per un anno basta supplizi.
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