Blog parallelo

martedì 25 dicembre 2018

"Fatti un regalo!" Come resistere al capriccio natalizio

Natale è quel ciclico brutto mese in cui torna a farsi sentire, più forte che mai, la voglia di concedersi un regalo. Non basta mica ripetere la formula rinuncio! tre volte e darsi una sberla, no, il demone del desiderio ritorna ad assillar la mente al primo spiraglio che gli concediamo.
Le strade da prendere son sostanzialmente tre:
  1. cedere alla tentazione perché in fondo la carne è debole o perché Oscar Wilde predicava così, o chissà per quali altri motivi
  2. fare gli Spartani e resistere strenuamente alle Termopili contro gli stimoli soverchianti (e Immortali)
  3. giocare in contropiede e sviare l'impulso facendo un regalo a una persona cara.
A fare un regalo a una persona cara, passa la voglia di farlo a me stesso. Ebbene sì. Sia chiaro: la suddetta non è propriamente un'opera buona, quella la sì fa indipendentemente dai propri capricci e dal fatto che la persona sia più o meno cara. Diciamo che la mia è una mera tecnica di sopravvivenza in questo mondo dominato dal consumismo compulsivo, dove ormai gli slogan mi esortano (apertamente e senza più alcun pudore) con le seguenti parole:
FATTI UN REGALO!

Nessuno meglio di me stesso, d'altronde, può saper che regalo mi merito, no?
[E qui mi vien da dire: ma che razza di regalo è un regalo fatto da io stesso a me stesso? Più corretto definire l'atto come la soddisfazione di un proprio capriccio. Si va a perdere completamente la magia del regalare un presente a qualcuno.]
La verità è che siamo gente stressata, i nostri desideri son manomessi e non autentici. E gli stessi prodotti offerti dal mercato son imperfetti, così da indurci a ripetere a breve l'acquisto. Ho visto certa gente ridursi a consumisti anonimi, che raccontano la propria esasperazione per trovar consolazione e comprensione reciproca.
Altro che regalo!

[Ho sorvolato sul fare gli Spartani e resistere ad oltranza, perché è deleterio. Premetto che son particolarmente abile nel trovar un difetto in qualsiasi cosa e quel dato difetto si rivela un mezzo anatema per resistere alla tentazione. Mezzo anatema, perché allo stesso tempo cerco soluzioni per aggirar il difetto che, ahimé, mi stimolano ancor di più a procedere all'acquisto...
Insomma, non si va da nessuna parte.]
Morale: l'unico modo valido per resistere ai capricci natalizi è spendere tempo e denaro per far un vero regalo. Solo così la voglia passa e s'avverte un trionfale senso di liberazione. Si tira un bel sospiro di sollievo: per un anno basta supplizi.

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