Un modesto sacchettino ha salvato il cellulare dimenticato una notte intera sotto l'acqua |
... ne costruisco una da me. Recupero la (finta) pelle da una vecchissima (e rotta) calcolatrice a energia solare. Guarda caso, le dimensioni corrispondono perfettamente alla scocca del mio cellulare.
Provvedo a ricucire le due metà, operazione certosina che mi lascia soddisfatto. La pelle si rivela piacevole al tatto e garantisce una presa comoda.
Il rettangolo di plastica trasparente proviene da una confezione di non-ricordo-più-che-cosa e pure questa, grossomodo, corrisponde alle dimensioni del cellulare.
Sfruttando la sua rigidità e uno squadretto, piego le due ali laterali in eccesso, perché la custodia contenga meglio l'apparecchio.
Infine riprendo a cucire. Stavolta è necessario il ditale da sarta per forare la plastica e unirla in questo modo alla pelle nera.
Ecco che ho realizzato la custodia, aperta sia sopra che sotto, in modo da far scorrere dentro e fuori il cellulare abbastanza facilmente.
Con i rimasugli della pelle, applico anche una sorta di ferma-auricolare alla custodia. Aggiornamento: quest'ultimo accessorio non è durato a lungo, troppo fragile e sottoposto a continue torsioni.
Missione compiuta! Un lavoro un po' spartano, ma funzionale. Migliorabile di sicuro: non si può digitare sulla tastiera e la plastica tende a perdere la sua trasparenza con estrema velocità...
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