Blog parallelo

giovedì 1 novembre 2018

Il ciclone "fotografato" dal satellite

Dare un volto al responsabile. Forse suona meglio dare un occhio al responsabile, visto che parliamo di un ciclone simil-tropicale. Quello che poi hanno chiamato Tempesta Vaia. Il vortice magari non sarà ben definito come quello degli uragani che imperversano altrove, ma l'occhio lo si nota. Ho evidenziato la penisola italiana, altrimenti velata di nuvole:


Ai telegiornali interessa farvi partecipi della catastrofe, fare la conta dei morti, la stima dei danni, dar risalto ai soccorsi intervenuti e infine promuovere l'immancabile gara di solidarietà.
Un copione consolidato.
Al ciclone dedicano giusto uno scorcio fugace durante le previsioni meteo, nonostante sia il colpevole (sempre che si possa definir colpevole un evento atmosferico), unico caso di cronaca in cui al reo viene risparmiata la gogna mediatica.
Ebbene, a me interessa capire cos'è successo sopra e non solo qui sotto. I siti web connessi alla costellazione di satelliti Meteosat m'han fornito l'aiuto necessario: mostrano lo storico delle condizioni meteo e dei fulmini, ora per ora, e propongono pure la sequenza di video in time-lapse, giorno per giorno.

Ecco quindi il video di lunedì 29 ottobre, in cui il ciclone simil-tropicale corre sulle acque del Mediterraneo; quando è ormai prossimo alle rive della Liguria, cala il sipario della notte (di notte si può visionare l'infrarosso, ma perde in definizione):


Nel secondo video, di martedì 30 ottobre, si nota chiaramente la spirale del ciclone, che va placandosi sul continente dopo aver flagellato l'Italia centro-settentrionale:


Si possono visionare anche i video con i fulmini in sovraimpressione, come quello del 29 ottobre.

PS: sbaglio o non han dato neanche un nome al ciclone?

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