THE MAN IN THE ARENA - L'UOMO NELL'ARENA
(di T. Roosevelt)
(di T. Roosevelt)
L'onore spetta all'uomo che realmente sta nell'arena, il cui viso è segnato dalla polvere, dal sudore, dal sangue; che lotta con coraggio; che sbaglia ripetutamente, perchè non c'è tentativo senza errori e manchevolezze; che lotta effettivamente per raggiungere l'obiettivo; che conosce il grande entusiasmo, la grande dedizione, che si spende per una giusta causa; che nella migliore delle ipotesi conosce alla fine il trionfo delle grandi conquiste e che, nella peggiore delle ipotesi, se fallisce, almeno cade sapendo di aver osato abbastanza. Dunque il suo posto non sarà mai accanto a quelle anime timide che non conoscono né la vittoria, né la sconfitta.
(traduzione dall'inglese di G. Carro © 2007)
Versione originale:
(…) It is not the critic who counts; not the man who points out how the strong man stumbles, or where the doer of deeds could have done them better.
The credit belongs to the man who is actually in the arena, whose face in marred by dust and sweat and blood; who strives valiantly; who errs, who comes short again and again, because there is no effort without error and shortcoming; but who does actually strive to do the deeds; who knows great enthusiasms, the great devotions; who spends himself in a worthy cause; who at the best knows in the end the triumph of high achievement, and who at the worst, if he fails, at least fails while daring greatly, so that his place shall never be with those cold and timid souls who neither know victory nor defeat.
Queste righe sono le vere parole proferite da Nelson Mandela al capitano Francois Pienaar. Nel film Invictus, L'Invincibile, la continua recitazione dell'omonima poesia è stata una sorta di licenza cinematografica. Morgan Freeman l'ha preferita a The Man in the Arena e ha convinto il regista, Clint Eastwood.
I riferimenti a "polvere, sudore e coraggio" (dust and sweat and blood) sono volti ai combattimenti dei gladiatori romani e alla corride spagnole.
Theodore Roosevelt non è da confondere con Franklin Delano Roosevelt, entrambi presidenti degli Stati Uniti e cugini, anche se non conosco il grado. Il secondo si ispirò al discorso del parente e formulò una frase altrettanto celebre:
"Osa cose straordinarie, trionfa in gloria, anche se screziato dall'insuccesso, piuttosto che schierarti tra i poveri di spirito che non provano grandi gioie né grandi dolori, perché vivono nell'indistinto crepuscolo che non conosce vittorie e sconfitte."
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