William Ernest Henley (23 agosto 1849 - 11 luglio 1903) era uno scrittore, un critico e un giornalista inglese.
Delle sue opere quella maggiormente ricordata è la poesia Invictus, scritta nel 1875. I versi contengono tutta la resistenza dimostrata dall'autore nell'affrontare le avversità incontrate. A 12 anni, infatti, si ammalò di tubercolosi. Le infezioni derivate da questa grave patologia lo costrinsero all'amputazione della gamba e non gli diedero mai tregua. Durante uno dei periodi di convalescenza, confinato sul letto dell'ospedale, scrisse questi versi, celebrati anche nel film Invictus, L'Invincibile, di Clint Eastwood.
Il titolo Invictus, latino, si può tradurre con Mai sconfitto e fu aggiunto in seguito da un critico letterario.
Testo originale e traduzione in italiano, tratti da Wikipedia:
INVICTUS
OUT of the night that covers me,
Black as the Pit from pole to pole,
I thank whatever gods may be
For my unconquerable soul.
In the fell clutch of circumstance
I have not winced nor cried aloud.
Under the bludgeonings of chance
My head is bloody, but unbowed.
Beyond this place of wrath and tears
Looms but the Horror of the shade,
And yet the menace of the years
Finds and shall find me unafraid.
It matters not how strait the gate,
How charged with punishments the scroll
I am the master of my fate:
I am the captain of my soul.
INVICTUS
Dal profondo della notte che mi avvolge
buia come il pozzo più profondo che va da un polo all’altro,
ringrazio gli dei chiunque essi siano
per l'indomabile anima mia.
Nella feroce morsa delle circostanze
non mi sono tirato indietro né ho gridato per l’angoscia.
Sotto i colpi d’ascia della sorte
il mio capo è sanguinante, ma indomito.
Oltre questo luogo di collera e lacrime,
incombe solo l’orrore delle ombre
e ancora la minaccia degli anni
mi trova, e mi troverà, senza paura.
Non importa quanto sia stretta la porta,
quanto piena di castighi la vita.
Son Io il signore del mio destino.
Son Io il capitano dell'anima mia.
buia come il pozzo più profondo che va da un polo all’altro,
ringrazio gli dei chiunque essi siano
per l'indomabile anima mia.
Nella feroce morsa delle circostanze
non mi sono tirato indietro né ho gridato per l’angoscia.
Sotto i colpi d’ascia della sorte
il mio capo è sanguinante, ma indomito.
Oltre questo luogo di collera e lacrime,
incombe solo l’orrore delle ombre
e ancora la minaccia degli anni
mi trova, e mi troverà, senza paura.
Non importa quanto sia stretta la porta,
quanto piena di castighi la vita.
Son Io il signore del mio destino.
Son Io il capitano dell'anima mia.
William Ernest Henley
Composta nel 1875 e pubblicata nel 1888 nel Book of Verses ("Libro di Versi"), quarta di una serie di poesie intitolate Life and Death (Echoes) ( "Vita e Morte" (Echi) ), compare in diverse pubblicazioni:
- Certain Poets of Importance: Victorian Verse Chosen for Comparison (Hattie Hecht Sloss)
- The Voice of Science in Nineteenth-Century Literature: Representative Prose and Verse (Rogers, Robert Emmons, Ed)
- Selections from the Great English Poets (Granger Index Reprint) (Sherwin Cody)
- Children's Literature: Annual of the Modern Language Association Group on Children's Literature: Vol 14
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La scelta di inserire Invictus nell'omonimo film è stata una sorta di riadattamento cinematografico.
In realtà il presidente Mandela ha consegunato al capitano Francois Pienaar una copia del discorso di Theodore Roosevelt del 1910 dal titolo "The Man in the Arena". Probabilmente la poesia di Henley è più poetica del discorso d’incitamento di Roosevelt, fatto sta che Morgan Freeman l'ha preferita e Eastwood, dietro le insistenze del primo, ha dato il suo consenso.
Da notare, tuttavia, che i versi spronanti di William Ernest Henley furono citati in altre importanti occasioni. Lo stesso Nelson Mandela li recitò agli altri prigiornieri, nella prigione di Robben Island. Winston Churchill davanti ai suoi sostenitori. Così Martin Luther King.
La testo della canzone 9000 Days si rifà proprio a questi versi.
ciao
RispondiEliminasai come si intitola la raccolta o i libro dal quale è tratto questo poemetto?
ho trovato su google libri alcune pubblicazioni (non in italiano però)
RispondiElimina# Certain Poets of Importance: Victorian Verse Chosen for Comparison (Hattie Hecht Sloss)
# The Voice of Science in Nineteenth-Century Literature: Representative Prose and Verse (Rogers, Robert Emmons, Ed)
# Selections from the Great English Poets (Granger Index Reprint) (Sherwin Cody)
# Children's Literature: Annual of the Modern Language Association Group on Children's Literature: Vol 14
Ho visto il film, Bello, davvero Bello.
RispondiEliminaCome il testo.
Splendida... Questa poesia si addice veramnte a uno 'spartano', ad un vero guerriero orgoglioso e INVINCIBILE...
RispondiEliminaBELLA LA POESIA SOPRATTUTTO MOLTO FAMOSA(SECONDO ME SI DOVREBBE FARE ANCHE QUALCHE COMMENTO-OPINIONE SU QUESTA POESIA)
RispondiElimina"I am the master of my fate, I am the captain of my soul."
RispondiEliminaThe best. Or nothing.