Le piante in questione hanno un portamento meno vigoroso, più subdolo potrei dire, irte di minute spine, che mi ricordano quasi quelle del lampone selvatico. I fiori son completamente bianchi e non rosati, i frutti, ripeto, sono bluastri, opachi, non neri e lucidi come le more di bosco. Le drupe per mora, inoltra, sono inferiori di numero di dimensioni maggiori.
Cerca e ricerca, pochi su internet ne parlano, scopro che questo si chiama rovo bluastro (Rubus caesius).
Mora acerba e mora matura di rovo bluastro |
La prova dell'assaggio. Il sapore è aspro, alla lontana ricorda quello della mora. Si presta più per la confettura che per il consumo fresco, ha più polpa (e quindi più succo) e meno semi.
La tinta opaca e bluastra è dovuta alla cerosità che ricopre la mora.
Il confronto tra more di rovo bluastro e di rovo |
Curiosità: Quello che comunemente viene chiamato rovo da more è costituito in realtà da numerose specie e varietà di difficile identificazione perché estremamente simili e spesso ibridate fra loro o caratteristiche di ristrette zone geografiche.
Tratto da: "Flora spontanea protetta nella Regione Lombardia" (pagina originale)
Il rovo bluastro, in ogni caso non è un ibrido di rovo, ma una specie di Rubus, parente del rovo come lo è il lampone (fonte: wikipedia).
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