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lunedì 14 maggio 2012

I merli, i simpatici inquilini del cortile. Il video del piccolo merlo caduto dal nido

un fotogramma del video: mamma-merlo nutre il figlio
Simpatici, scaltri e abili cantori... i merli vantano tantissime qualità. Sono anche umani, nel senso che hanno poca diffidenza per le persone, e non è molto difficile riprenderli con la macchina fotografica o la videocamera. E poi costruiscono famiglie molto solidali: mamma e papà merlo si fanno in quattro per sfamare tutta la prole, e se un gatto si avvicina a un piccolo lo difendono con grande coraggio.


Il piccolo merlo caduto dal nido, il protagonista
L'involontario protagonista del seguente video-documentario è un piccolo merlo trovato nel cortile. Il forte vento lo ha sbalzato fuori dal nido e si è infortunato a una zampa.
I genitori, però, non lo hanno abbandonato: sotto l'occhio vigile del maschio la femmina arriva puntualmente a portargli qualcosa da mangiare.


Il video del piccolo merlo caduto dal nido


Come comportarsi se troviamo un piccolo merlo caduto dal nido?
Meglio non improvvisarci allevatori di volatili, non raccoglietelo: il merlo è una creatura selvatica ed è molto difficile metterlo a suo agio. Senza contare che dovreste tenerlo chiuso in una gabbia e dovreste nutrirlo con alimenti che non sono i suoi. Come avete visto nel video, i genitori si fanno in quattro per prendersi cura di lui. Eventualmente potete proteggerlo dai gatti, nascondendolo di notte in un posto inacessibile per i predatori. 

Problemi tecnici nella ripresa
Riprese fisse, visto che il treppiede Hama Star 5 non permette altrimenti. Le rare volte che ho brandeggiato la videocamera, una Samsung Q10, si vede il terremoto. Girare senza treppiede sarebbe stato impossibile, visto che lo zoom era al massimo (altrimenti avrei disturbato i merli).

Alcune foto di merli:

ecco un merlo sui rami del noce, in una posa ispirata.

Due esemplari maschi di merlo, il primo a sinistra prende il sole, il secondo a destra che canta a squarciagola.
Piccoli merli nel nido, costruito tra le foglie della vigna. 
Un piccolo merlo nascosto sotto le piante. Saltellano e cinguettano non appena sentono il richiamo dei genitori. I gatti nei paraggi compiono vere e proprie stragi.
Due esemplari femmina di merlo: a sinistra, nel becco, porta il cibo per i piccoli. A differenza dei maschi non cantano e hanno il piumaggio più mimetico e chiaro, soprattutto sulla gola striata. 
Due merli maschi sorpresi. Il primo si avvicinava con aria circospetta per acciuffare qualche bestiolina e riempire il becco. Il secondo sta sulla ringhiera del balcone di casa: hanno costruito il nido sotto il tetto.

Ne avevo anche disegnato uno... in un autoritratto

foto scattate con una Fujifilm FinePix Z100fd
video realizzato con una Samsung Q10

venerdì 12 febbraio 2010

[ambiente] Le cinque minacce per gli animali selvatici

 
Un paio di esemplari di capriolo, in alto un cucciolo e sotto un maschio adulto.


I caprioli e tutte le altre sfuggenti creature dei nostri boschi conducono una vita abbastanza rischiosa. Devono fronteggiare, infatti, 5 minacce:

  1. attività venatoria
  2. investimento da automobile e da macchina agricola
  3. cani liberati nei boschi dai passanti
  4. predatori naturali
  5. inverno rigido


    È risaputo che i cacciatori uccidono ogni anno un alto quantitativo di animali selvatici. Camosci, cervi, caprioli, volpi e molte specie di volatili subiscono le conseguenze dell'attività venatoria umana. Sebbene il danno sia rilevante bisogna aggiungere che, in genere, tale attività è rigidamente regolamentata, tassata e i controlli delle guardie forestali sono molto frequenti.
    Molti cacciatori, inoltre, si assumono l'importante compito di censire la popolazione animale, contribuiscono a salvaguardare i sentieri e la pulizia del territorio forestale e monitorano la salute degli animali.
    Spesso questi comportamenti vengono considerati come dettati dall'opportunismo: è evidente che un cacciatore deposita del cibo o del sale per attirare le prede nella sua zona o si documenta in modo approfondito sul capriolo per conoscere meglio le sue abitudini e sfruttarle a suo favore.



    Le automobili rappresentano un pericolo indiscriminato per gli ungulati e gli altri animali che si muovono nei pressi delle strade. Il comportamento irresponsabile dei guidatori, cioè velocità molto elevata e riflessi deteriorati dalle sostanze alcooliche, fa sì che gli investimenti mortali siano elevatissimi, ogni anno.
    Abbastanza assurdi sono i provvedimenti di alcune Province che prevedono il rimborso agli automobilisti per i danni cagionati dagli investimenti. La colpa è solo ed esclusivamente dell'uomo, visto che le strade hanno tagliato gli habitat di queste creature e i conducenti non seguono quasi mai su strada una condotta prudente.
    Da aggiungere il pericolo rappresentato dalle macchine agricole: molti cuccioli infatti si nascondono nell'erba alta dei campi e vengono spesso uccisi o mutilati dalle lame delle trebbiatrici, delle falciatrici e delle svolta-fieno. Il loro istinto, purtroppo, li costringe a restare immobili.



    Altro pericolo notevole ma quasi sconosciuto sono proprio i nostri cani. Molte persone liberano il propio amico a quattro zampe per concedergli un po' di respiro e l'occasione per sentirsi libero.
    È un comportamento positivo, certo, ma deve essere svolto con buon senso e responsabilità. Ricordiamoci che i nostri cani sono inanzitutto dei predatori, predatori molto efficenti - meglio sottolineare - capaci di uccidere intere cucciolate e, meno spesso, alcuni esemplari adulti.
    Meglio quindi restare sempre vicini al proprio cane e richiamarlo quando scompare alla vista. Potrebbe, infatti, aver fiutato qualche animale ed essergli alle calcagna.


    Si può dire che il pericolo dei predatori naturali, oggi, quasi non esiste più. Orsi, lupi, volpi e aquile sono ormai decimati e in quantità tali da non rappresentare più una minaccia quantificabile.
    Il loro posto - e quindi l'incarico di "selettori naturali" - è stato preso dai cacciatori.



    L'inverno rigido è il peggior nemico di tutti gli animali vecchi o malati. Da sempre la selezione naturale fa sì che solo gli esemplari ben nutriti possano superare la stagione invernale.
    È vietata la caccia in presenza di ghiaccio e neve perchè gli animali si espongono rischiosamente per cercare cibo, sono maggiormente visibili e sono indeboliti dal freddo e dalla fame.