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sabato 30 novembre 2019

Cronaca bruna: novembre 2019


Toh, i primi carciofi! Zitta zitta, la piantona, dopo due anni, ha fatto i caratteristici fiori. Tre. Quasi a dicembre, senza più l'ombra dei pomodori neri, riparati malamente col tessuto non tessuto dalle basse temperature.
I carciofi li ho colti piccoli e vi posso garantire che erano tenerissimi. Li ho praticamente solo sbollentati.



 
Pomodori, melanzane, cetrioli... un anomalo raccolto dicembrino.
Colte anche le arachidi dalla terra. Non tante come speravo.
Arriva il momento catartico di selezionare le migliori che faranno da semenza. Le restanti me le son pappate dopo averle infornate. Buone come quelle comprate.


Dopo aver letto che coi pomodori verdi si fa la confettura, mi son detto "Allora posso anche mangiarmeli cotti." Hanno un sapore agrodolce, per così dire. Qui sopra li ho abbinati alle lenticchie.
Si dice che dentro il caco si veda la croce cristiana ed effettivamente qualcosa si vede. Che potrebbe anche essere il sole coi raggi. Ah, questi cachi duri li ho tagliati a fettine per infornarli, con la vana speranza che tirassero meno la bocca... Mangiati ugualmente, per inciso.
I cachi si fanno ammezzire, direte voi. Lo so, ma questi si erano spaccati cadendo per terra.

ottobre 2019 - CRONACA BRUNA - dicembre 2019

giovedì 31 ottobre 2019

Cronaca bruna: ottobre 2019

La scala delle zucche violine. Forse potevo sfruttare meglio l'ombra proiettata per valorizzare la personale trovata: zucche appese ai pioli della scala, per evitare tumefazioni e marcium e quindi conservarle più a lungo.
(Non si vede, ma sotto c'è un sacco di fieno per attuttire l'impatto di eventuali zucche cadenti.)




Una delle mega-melanzane dell'orto. Coltivate a casa e quindi comode da curare ed irrigare, sono dei bestioni rispetto a quelle facevo crescere in campagna.
I piselli in autunno danno il meglio di loro stessi. E' quasi impossibile resistere alla tentazione di assaggiarne qualcuno crudo.


 Raccolto ottobrini, che colori.

Prima bacca di Goji (rosicchiata). Non me l'aspettavo che piante di appena due anni, ancora in vaso fra l'altro, fruttificassero. Manco avevo notato il fiore. Purtroppo la semenza è andata smarrita.
In lontananza s'eleva una bocca di leone in fiore, rispiarmiata dal diserbo manuale.

 La guardiana delle noci. Ogni anno una cavalletta si sofferma sulle cassette.

Altri raccolti ottobrini. Quella sorta di cicatrice concentrica sui pomodori neri è dovuta all'eccessiva acqua piovana.

I pomodori neri di Crimea maturi sono sfumati di rosso, bisogna aver pazienza.




Ottobre è clemente e mite, concede qualche settimana di tepore alle pastinache trapiantate e quindi più ritardatarie  del solito.
Alla fine del mese ho raccolto quanti più pomodori possibile, per appenderli dentro casa, sperando che giungano a maturazione.

settembre 2019 - CRONACA BRUNA - novembre 2019

lunedì 30 settembre 2019

Cronaca bruna: settembre 2019

L'invasione delle cimici asiatiche verdi. Già, le verdi, devo ancora vederne una di cinese. Cambia troppo la colorazione del dorso per sbagliarsi.
La cimice che ha invaso l'orto è la Nezara viridula, chiamata anche cimice del pomodoro, di origine africana, anch'essa dannosa come la cugina asiatica: entrambe pungono i frutti per succhiarne il succo, alterandone le proprietà organolettiche.
E non attaccano solo il pomodoro, ma anche i peperoni, i lamponi, i legumi, i panni stesi...



Per contrastare le cimici vengono consigliati il sapone potassico molle o il piretro, ma io ho scelto la rimozione manuale: munito di guanti, ho passato in rassegna quotidianamente una cinquantina di solinacee, cercando di far piazza foglia pulita. Non finivano più. Bisogna star anche attenti a non far cadere i pomodori e a non sporcarli.

Dalle uova vengono fuori le ninfe della cimice. Macro su foglia di pomodoro.

Alle ninfe della cimice piace fare gruppo. Macro su foglia di peperone.
 
Nonostante l'invasione delle cimici, il raccolto di peperoni e di pomodori non ne ha risentito come quantità. Come qualità, invece, un pochino sì, e anche gli acquazzoni ci hanno messo il loro screpolando la buccia dei frutti.

Sui pomodori neri di Crimea (foto in alto) le punture delle cimici non si vedono, perlomeno finché non si tagliano.
Ad aspettare, come volevasi dimostrare, le patate ritardatarie qualche tubero in più l'han prodotto.

Macaone superstar. Il bruco del macaone intento a mangiare con gusto le foglie della carota.


Il ritorno della dorifora. Non bastavano le cimici, ecco tornare un altro simpatico divoratore di foglie di patata  (fotografata su una pianta di melanzana). 
Agrius convolvuli, chiamata anche la sfinge del convolvolo, una farfallona gigantesca e pelosa che si mimettizzava abbastanza bene. Per poco non finiva sotto la zappa. Incontri ravvicinati che capitano a causa della mania dei vicini di sfoggiare fantasie floreali.

Foto di repertorio del raccolto.

"Sull'albero piccolo ci sono i fichi buoni." (semicit.)
Due volte alla settimana a raccogliere erba e fagioli.
Le zucche violino che crescono, appese all'impalcatura di canne.

Concludo con una (stavolta veramente) simpatica bestiolina. La lucertola sembra far la guardia alle prugne che sto essiccando al sole e che attraggono, oltre ad api e vespe, mosche e moscerini. La devo assumere tutte le estati.



agosto 2019 - CRONACA BRUNA - ottobre 2019

giovedì 1 novembre 2012

Foto dall'orto, terza puntata: cotogni per la marmellata, pomodori verdi che maturano al sole, rapanelli, carote...

I primi freddi autunnali e le precipitazioni di ottobre non fermano la produzione dell'orto. I pomodori si possono staccare dalla pianta per riporli al sole a maturare, si raccolgono i meli cotogni per fare la marmellata, e poi i rapanelli e le carote gialle e infine l'uva fragola dalla vigna.


Il melo cotogno: ideale per la marmellata


Melo cotogno. Frutto peloso, millenario, sacro alla dea Afrodite. È maturo, ma bisogna aver coraggio per mangiarselo così. Al massimo si può rosicchiare la buccia, come fanno gli animali selvatici, tipo il tasso, la volpe, il sottoscritto... Battute a parte, con il cotogno si realizzano marmellate formidabili.

Preparare la marmellata di cotogno - ha ragione la mamma - è come mescolare la polenta. Un impasto giallo, così duro che si fa quasi fatica. Nota positiva: il cotogno cotto rilascia un intenso profumo di miele. Poi si aggiunge un goccio di limone e lo zucchero, che fa prendere alla marmellata di cotogno un bel colore arancione.


Pomodori fuori stagione, farli maturare staccati dalla pianta:
il pomodoro matura in circa due settimane, esposto al sole qualche ora al giorno
Se il sole e la temperatura si abbassano troppo, bisogna staccare i pomodori verdi dalle piante nell'orto e metterli alla luce. Matureranno lo stesso, con un po' di pazienza... Nella foto in basso a sinistra si nota la pianta di pomodoro nel vaso (sopravvivrà all'inverno?).

Rapanelli e carote gialle dall'orto: 
Le precipitazioni abbondanti di ottobre hanno ingrossato per bene gli ortaggi da radice, come i rapanelli e le carote gialle. I rapanelli sono stati seminati dove stavano le cipolle (con la pianta spontanea di mais, vedi puntata precedente). I rapanelli sono una verdura che ho rivalutato: tagliati sottili sottili e conditi sono molto particolari. Da provare. Niente da dire sulle carote gialle. Fanno bene, sono buone, che volete di più?


Uva fragola: la vigna del papà

Anche la vigna fa la sua bella figura nell'orto, richiedendo solo uno stretto lembo di terra. Sviluppandosi sopra a un apposito sostegno, creerà una volta verde, suggestiva e carica di piche di uva. Uva fragola. Rispetto a quella degli impianti intensivi, non marcisce dopo qualche giorno di pioggia, non è piena di muffe, non è aspra. È dolcissima.
Davanti a una pica di uva con metà degli acini verdi (foto a sinistra), diventa quasi un dovere morale mangiare subito quelli maturi. Se tutti i doveri fossero così piacevoli...

fichi, nocciole e uva fragola: merenda a chilometro 0, anzi, chilometro 0,010..

Foto dall'orto:
frutta e verdura fresca patate, zucchine... l'orto in ottobre e in novembre vangare l'orto