AGGIORNAMENTO DEL 01/02/2011: NON VI SIETE ANCORA ISCRITTI AL REGISTRO PUBBLICO DELLE OPPOSIZIONI? FATELO SUBITO!
Ricevo almeno una telefonata pubblicitaria al giorno. Dai tappeti, a servizi internet o di telefonia, al nuovo ristorante cinese. Ovviamente si tratta di una consuetudine che definirei irritante. Zero educazione da parte degli operatori. Orari che variano dalla prima mattina, al pranzo, alla pomeriggio inoltrato, quasi sera.
Non basta l'onnipresente pubblicità televisiva? I cartelloni per strada? Quelli più piccoli sull'autobus?
- capire il fenomeno: il telemarketing
- quando ti capita l'operatrice sbagliata...
- la pubblicità automatica
- la presunta soluzione al problema
- come sono entrati in possesso del mio numero?
- la pubblicità telefonica è legale?
- la reazione dell'Associazione Consumatori
Capire il femomeno.
Alla base del fenomeno c'è il cosìdetto telemarketing.
Tale attività consiste nel contatto telefonico diretto, svolto mediante operatori commerciali, fra le aziende e la potenziale clientela. La finalità di questo contatto è in ogni caso di tipo commerciale, e consiste nella vendita telefonica di beni oppure, più spesso, nella pubblicizzazione commerciale delle attività e dei prodotti aziendali. In alcuni casi la telefonata si conclude con esito positivo, con l'individuazione di un appuntamento di vendita presso il domicilio del cliente o presso gli uffici commerciali dell'azienda. In tutti gli atri casi (molti di più) la faccenda si risolve schiacciando la cornetta sul telefono e con tanto nervosismo.
Quando ti capita l'operatrice sbagliata...
Che non capisce che quando metti giù è perchè non vuoi ascoltare il suo messaggio promozionale, non perchè cade la linea per qualche motivo di natura tecnica. Così richiama subito (impiega un secondo: il tuo numero sta sul suo computer, le basta premere un pulsante). Dopo che la linea cade di nuovo (accidentalmente, diciamo) richiama ancora. Stavolta le rispondi: "Pronto?" Lei: "Arrivederci" e mette giù. Probabilmente per lei è un gioco. Tanto non vedo il suo numero, non so chi è.
Un rimedio è la formula "Pronto, con chi parlo?" e insistere finchè non abbiamo le generalità del guastafeste. Proverò la prossima volta.
Quando ti chiama una voce automatica...
Dalla padella alla brace. Una presa in giro. Non c'è più nemmeno l'operatore umano. Hanno immesso il tuo numero nel database, nelle mani di un programma, dotato di voce pre-registrata (come quella del supporto tecnico del vostro cellulare). Una volta che alzate la cornetta si attacca il nastro. Vi parla e vi invita a pigiare i tasti...
Situazione irreale. Sembra un film di fantascienza. I robot che parlano al telefono.
La presunta soluzione:
La soluzione del problema sembra molto semplice. Sono entrato nella pagina area clienti di 187.it, convinto che, tacitamente, avevo dato il consenso all'uso del mio numero per finalità commerciali. Tuttavia, come vedete nell'immaigine in alto, tale permesso è stato negato.
Come vedete nell'altra immagine, si può compilare un form per segnalare le telefonate moleste.
Da quanto sembra, allora, la radice del problema non è il trattamento dei dati personali (o almeno, nel mio caso non lo è). Posso dedurre che le aziende che mi telefonano raccolgano dei numeri a caso o tramite intermediari. Questo è uso improprio di dati personali.
Come sono entrati in possesso del tuo numero?
Domanda più che lecita.
- A volte li avete contattati voi per primi, magari per assistenza tecnica.
- O magari avete fornito loro il vostro numero, partecipando alle loro ingannevoli estrazioni di premi (ai supermercati tipo). Sul cartellino avete inserito, tra i vari dati, anche il vostro recapito telefonico.
- Non bisogna dimenticare che questi archivi di numeri telefonici vengono ceduti (venduti) a terzi.Quindi si lucra sui vostri dati personali.
Legale o non legale?
Era legale, fino al 31 dicembre del 2009, grazie al decreto "Milleproroghe". Questo prevedeva, inoltre, che possono venire contattati gli utenti inseriti nelle banche dati costituite sulla base degli elenchi telefonici precedenti al 1 agosto 2005.
"Il decreto "Milleproroghe", di recente convertito in legge, stabilisce che i numeri di telefono e gli indirizzi presenti nelle banche dati costituite sulla base dei vecchi elenchi telefonici sono utilizzabili per fini promozionali fino al 31 dicembre 2009 da coloro che hanno creato tali banche dati precedentemente al 1 agosto 2005."
"Il mancato rispetto del provvedimento comporta una sanzione amministrativa che va da 30 mila a 180 mila euro e che, nei casi più gravi, può raggiungere anche i 300 mila euro."
Visto l'andazzo della nostra politica sono abbastanza sicuro che questa proroga sia in vigore anche per quest'anno.
Interviene l'Assiociazione dei Consumatori
Contro il telemarketing aggressivo viene formulato e approvato il "Regolamento delle opposizioni" che dà la possibilità, a chi ne fa richiesta, di venire escluso dalle pubblicità telefoniche e dalle ricerche di mercato.
Un po' di tratti salienti:
"Entrerà in vigore il 17 novembre 2010 il Regolamento che istituisce il Registro pubblico delle opposizioni al telemarketing. Il Regolamento, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 2 novembre 2010, istituisce un elenco che accoglierà tutti gli abbonati telefonici che non desiderano essere contattati telefonicamente a fini commerciali o promozionali. A gestirlo sarà il Ministero dello Sviluppo Economico che potrà affidarne la realizzazione ad un soggetto terzo."
"Entro 90 giorni dal 2 novembre 2010, il Ministero o il soggetto affidatario del contratto di servizio dovranno predisporre ed attivare le modalità tecniche ed operative di iscrizione al registro da parte degli abbonati. Precedentemente saranno svolte le operazioni di consultazione dei principali operatori e saranno attivate le modalità di accesso al Registro per gli stessi."
"Secondo l'Aduc accadrà questo: "se entro 90 giorni il Registro non sarà operativo (facile che avvenga, vista la carenza di fondi) gli utenti dovranno fare la comunicazione al proprio gestore telefonico, dicendo non voglio ricevere telefonate commerciali. E sarà come affidare la chiave della porta di casa allo svaligiatore, la password del proprio indirizzo di posta elettronica agli spammer"."
(da http://www.helpconsumatori.it/news.php?id=30263)
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