Blog parallelo

giovedì 31 marzo 2011

Rivendere l'usato, buona remunerazione

La spinosa questione "cosa me ne faccio?"
Ti ritrovi la casa piena di cose vecchie e inutilizzate, che occupano solo posto. Avete un romanzo di cui vorreste sbarazzarvi? O un videogioco che vi ha privato di ore e ore di vita sociale? Soldatini impolverati? 
Non bisogna buttarli via e nemmeno inscatolarli in attesa di tempi migliori. Ricordate che ciò che per noi non ha più valore ne può avere per gli altri.
Ovviamente dovete essere sicuri di sbarazzarvi di loro senza rimpianti, per venderli al miglior offerente.
  
  • come vendere: gratis e in ambienti a tema
  • imballaggio
  • come ricevere i pagamenti?
  • come spedire
  • vendere all'estero
  • ma quanto ci guadagna Poste Italiane?
 
Da evitare... 
Evitate i servizi di compravendita online a pagamento, primo tra tutti Ebay classico. Va bene, è il primo che compare nei motori di ricerca, ma costa. Oltre a tenere per sé una piccola percentuale del ricavato, vi chiede una piccola quota per mantenere attivo i vostri annunci. Il prodotto resterà in vendita per mesi, o addirittura anni, prima che qualcuno ci metta sopra gli occhi, quindi è meglio puntare a un servizio gratuito, che mantiene, però, una buona visibilità.
Per i libri va benissimo ComproVendoLibri, restando sul generico, invece, si può usare Ebay Annunci.

Vendere la cosa giusta nel posto giusto.
Le community online, i cosidetti forum, offrono spesso delle apposite aree di mercatino, spazi, gratuiti e visibili per vendere. Queste discussioni online riguardano argomenti specifiici e i vostri prodotti dovranno essere attinenti. Volete vendere un gioco del pc? Scegliete una community di appassionati del settore videoludico. Idem per i soldatini, le carte da gioco, i libri (le community di questi ultimi, si identificano per il genere o l'autore).

Rendimenti effettivi.
L'attesa può essere lunga, anzi, lo è nel maggiore dei casi. Nel mio caso ho venduto un buon 70% con i mercatini dei forum. Con ComproVendoLibri ho venduto il 30% dei libri in lista, su Ebay Annunci, invece, ho ottenuto risultati abbastanza magri.
Bisogna tenere a mente un paio di cose. Se aumento la quantità della merce aumenterebbero anche le vendite: offri al potenziale cliente una gamma più vasta. La diminuzione del prezzo non fa aumentare le vendite, bisogna impostare un prezzo ragionevole, sarà poi l'acquirente, se vuole, a chiedere un ribasso.


Importante.
Controllate la casella dello spam. Se vi contatta un acquirente straniero, ma anche un italiano con un indirizzo strano può darsi che finisca nello spam. Mi è già capitato.

L'imballaggio è fondamentale.
Farete bella figura, prima di tutto. Poi dovete fare in modo che l'oggetto arrivi a destinazione sano e salvo. Occorre usare uno strato di cartone, le apposite bollicine assorbi-urti, una incelofanata per proteggere il contenuto dall'umidità. Sigillate la busta e rinforzatela con il nastro adesivo.
Occhio al peso, insieme a lui aumenta anche la spesa di spedizione.

Come ricevere il pagamento?
Facilissimo ormai: basta munirsi di una carta prepagata PostePay E di un account PayPal. Scordatevi i contanti, a meno che la vendita non si realizzi vicino a casa vostra. Le differenze sostanziali tra i tuoi metodi sopra riguardano la sicurezza (PostePay non prevede rimborsi in caso di truffe) e la "tassazione". Mentre PostePay richiede 1 € a chi versa il denaro, PayPal trattiene una piccola quota fissa più una percentuale sul guadagno accreditato sul conto del venditore.
A volte, Postepay non funziona. Il disservizio dura alcune ore, o alcuni giorni se capita durante il finesettimana. Il messaggio:

Maximum Connections Reached: 4096 -- Retry later
Sun Java System Application Server 9.1_01

Questa schermata:

Come spedire.
Ci sono tre metodi fattibili di spedizione:
  1. di persona
  2. tramite Poste Italiane
  3. tramite corriere.
Sono elencate in ordine di convenienza, ovviamente. I corrieri sono molto costosi, a meno che non godiate di particolari convenzioni. Meglio le Poste (anche se la critico un po' più in basso), quindi. Preferite le raccomandate (costose), le classiche buste con Posta Prioritaria e l'insuperabile Piego di Libri (economico e veloce).

Spedire all'estero. Inviare e ricevere denaro.
L'anno scorso ho venduto un libro a un cittadino greco. Si sono presentate delle problematiche sia sul piano del pagamento che della spedizione. Non potevo usare il Piego di Libri, valido solo sul territorio nazionale. Valida solo la Raccomandata internazionale, per l'Estero, o veloce. La seconda è tracciabile anche oltre confine.
Scelta la prima opzione, mi presento all'ufficio postale, palcoscenico di un piccolo giallo sulla bilancia, che ha fatto gravitare il peso di 100 strani grammi in più (ne parlo più sotto). Così ho pagato 13 euro. Spedito il 18 novembre, il pacco è arrivato a destinazione in Grecia, senza problemi, il 26 novembre.
Ricevere denaro è anche problematico. Non sempre l'acquirente dispone di un account di PayPal, o potrebbe avere soltanto una carta di credito, che probabilmente corrisponde a quella che, eventualmente, hai tu. La postepay non si puà ricaricare dall'estero. Esiste Moneygram, servizio che è associato anche a Poste Italiane.
Si può inviare denaro in busta, e se non volete incorrere in guai legali deve essere assicurata.

Ma quanto ci guadagna Poste Italiane?
L'altro ieri ho rivenduto la Collector Edition di Doom (se interessa ho ancorai i cd originali di Quake 1 e il Quake Mission Packs: no° 1 Scourge of Armageddon, no°2 Dissolution of Eternity ). Ho venduto il cd per 6 euro e il cliente ha richiesto una spedizione tramite raccomandata. Costo della raccomandata per 110 grammi di pacco? 4,95 euro.
Ripetiamo:
  • mio guadagno = 6 euro
  • guadagno poste = quasi 5 euro.
Quindi: meglio sempre vendere più prodotti concentrati nel pacco più conveniente.

C'è chi porla male di Poste Italiane.
Si criticano molto le Poste, soprattutto riguardo ai tempi di consegna e all'affidabilità. Una sorta di pubblicità occulta a favore dei corrieri, sicuramente più veloci ma dannatamente più costosi. Sinceramente, finora, quelli delle Poste non mi hanno mai giocato brutti scherzi nell'atto della spedizione. Tutto è arrivato entro i tempi indicati, se non prima (i miracoli del Piego di Libri).
Riguardo alla consegna all'ufficio postale, invece, vige l'inquietante mistero del peso variabile del pacco. Non ho certezze assolute ma sembra che il peso del pacco aumenta di qualcosina sulle loro bilance. L'unico consiglio che posso darvi è di persare prima a casa e stare attenti a cosa fa l'impiegato. Magari ci poggia la mano sopra. Se non avete certezze precedenti avrete ben poco da ridire a comportamenti del genere.

La morale della favola...
Si può dire che eliminiamo oggetti inutili per ricevere dei soldi virtuali invisibili. Forse, all'inizio, il non vedere i contanti potrà sembrare negativo, e quello che incasserete risiederà in carte prepagate per permettere a voi di fare acquisti.

domenica 27 marzo 2011

[reportage] Piantare un noce, quarta parte

 Piantare un noce, terza parte

Fine estate - autunno 2010: le altre piantine di noce
Qualche altra foto dell'estate, ripescate in memoria. Mentre trapiantavo l'altra pianta le altre condividevano gli stretti spazi del vaso. Così le ho estratte dalla terra (bagnandola per rendere meno traumatica l'estrazione) e trapiantandole in due vasi separati.
Delle tre piantine in vaso (una non si vede nelle foto), solo un esemplare è sopravvisuto alle malattie/inverno (ultima foto).



E ora un paio di aggiornamenti recenti sulla piantina di noce trapiantata a Cadine, nella terra.



Inverno 2011
Ecco come si presentava i primi di febbraio: ha perso tutte le foglie e i loro gambi, restando solo un ramoscello con dei brevissimi monconi. In cima, però, si vede quello che sembra una gemma.







Primavera 2011
A fine marzo si ripresenta praticamente identica. La gemma è rimasta uguale, se ne vedono di più piccole qua e là.
 


Qui sotto si vede la gemma di un altro esemplare, della stessa età, sviluppatosi decisamente di più (50 cm di altezza), affondando le radici nella terra buona:

Piantare un noce, tutte le puntate:
piantino di noce inverno
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domenica 20 marzo 2011

[mondo] I Cinquanta Senza Volto, gli eroi di Fukushima

Senza volto.
Avete mai sentito parlare dei Faceless 50? I telegiornali dedicano loro solo qualche breve scena, concentrati come sono a riprendere scene di distruzione o attanagliare gli spettatori con la minaccia delle radiazioni.
I 50 Senza Volto sono una frazione di tecnici della centrale di Fukushima, coloro che più conoscono l'impianto, gli unici che possono dare una svolta alla tragedia giapponese e risolvere, sul nascere, una seconda catastrofe nucleare. Conoscono tutti i rischi del caso, ma sono rimasti all'interno della struttura contaminata, alcuni lavorano addirittura nei pressi delle falle dei reattori, assorbendo dosi critiche di radiazioni.


I volontari all'esterno.
Ce ne sono altri, di volontari, che si sacrificano per il popolo giapponese (anche mondiale) e si contano a centinaia. I soldati delle Forze di Autodifesa e i vigili del fuoco, visibili nelle prime sequenze del video in sottoimpressione. Un inchino alla bandiera, una stretta di mano al primo ministro e poi via, sugli elicotteri o sui mezzi di soccorso, a tentare di raffreddare i reattori danneggiati e  prevenire drammatiche fusioni nucleare.






I Liquidatori di Chernobyl.
La storia umana è un continuo ripetersi di disgrazie, di gente che si dispera e poi dimentica, molto in fretta. Tutti si ricordano o almeno conoscono il disastro nucleare di Chernobyl, ma quanti conoscono la storia dei Liquidatori? In pochi, ne sono sicuro. Che ingratitudine dilagante. Quella a sinistra è stata la loro magra ricompensa: una medaglia che reca una goccia di sangue e i tre tipi di radiazioni: alpha, beta e gamma (la più penetrante e quindi letale).
Quando qualcuno combina un pasticcio, allora qualcun altro deve porvi rimedio. Così, all'indomani dell'incidente nucleare, centinaia di migliaia di volontari, i Liquidatori, accorsero da tutta l'Unione Sovietica, convinti anche da promesse di carattere economico. Li fiancheggiavano, anche qui, i militari.
I più sfortunati, muniti di protezioni scarse o nulle, operavano sul tetto della centrale. Dovevano letteralmente afferrare le macerie derivate dall'esplosione del reattore e gettarle nell'inferno radioattivo sottostante.
Chi lavorava nelle zone circostanti, invece, doveva ripulire qualsiasi cosa fosse venuta in contatto con il fallout radioattivo. Nell'impossibilità bisognava sotterrarla. Inutile dire che tutte questa gente incorse in contaminazione acuta da radiazioni: in molti morirono rapidamente, altri si ammalarono, altri trasmisero la malattia alle generazioni successive.





A casa nostra...
A sentire le ultime dichiarazioni del governo c'è aria di ripensamenti per l'osannato futuro nucleare italiano.
C'era davvero bisogno delle disastrose complicazioni della centrale di Fukushima per far aprire gli occhi a queste persone investite di tanto potere e autorità?
Allora è vero che con certa gente devi dargli una botta in testa per fargi aprire gli occhi...

sabato 12 marzo 2011

[disegno] Patria Donna, il tricolore risorgimentale per la festa dell'Unità

Nuovo disegno in chiaroscuro e colori, in vista delle celebrazioni per l'anniversario dei 150 anni di Unità nazionale. Questa Italia moderna dovrebbe respirare un po' di aria di Risorgimento, tutti i giorni.


Patria Donna, di Andrea Baldessari.
patria donna tricolore
tavoletta grafica Wacom Volito 2, Corel Painter IX, matita coprente
stampa 20 per 30 cm

Scena abbastanza drammatica: sotto gli occhi di una Patria afflitta, in molti perdono la vita. La devozione nel tricolore, però, non li abbandona mai.
La somiglianza con la celebre opera qui a sinistra, La libertà che guida il popolo di Eugène Delacroix, sui moti rivoluzionari francesi, è palese, anche se non voluta. L'atmosfera generale resta completamente differente, così come l'inquadratura.
Colori molto pesanti sulla bandiera, l'alternativa era una velatura, come un acquerello. Sarebbe sicuramente stata più facile da realizzare.

Il messaggio originale.
Volevo pubblicare il disegno per la festa della donna, l'8 marzo, ma non ci sono riuscito. Il motto originale suonava più o meno così:  un tempo la Patria doveva apparire come una gran bella signora, se così tanti rischiavano tutto per lei.
Altrimenti si può interpretare in termini di madrepatria e di figli che cadono per questa.


I soldati.
All'inizio puntavo a disegnarne uno per reparto, chessò, un bersagliere, un fante, un garibaldino, un carabiniere. Alla fine ho notato che sia i garibaldini, sia alcuni delle truppe regie si assomigliavano. In un bianco e nero, poi, tutto si sarebbe amalgamato. Ad ogni modo i tratti salienti li identificano come i Mille di Garibaldi.
I toni di grigio, molto uniformi, li fanno assomigliare a statue quasi.



Il disegno compare anche sul mio sito personale, nella sezione dei quadri e banner.

Vedi anche:
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