Vorrei dare un po' di lustro a questa vecchia e romantica fiaba danese. Il titolo originale è The Steadfast Tin soldier, scritta da Hans Christian Andersen nel 1838. L'immagine del soldatino di stagno che rimane incantato dalla ballerina è sempre stata famigliare, così come quella del soldatino sulla barca di carta di giornale, ma pochi la riconducono alla fiaba originaria.
Nei cartoni animati e nelle animazioni teatrali la storia viene modificata, così come nei racconti, ognuno racconta questa fiaba a modo suo.
È nota anche come Il coraggioso soldatino di stagno, Il tenace soldatino di stagno, Il coraggioso soldatino di piombo.
Chi racconta quella giusta?
Esplorando i video di Youtube ho selezionato quello più fedele alla fiaba. Si tratta di un'animazione 3D, diretta da Moayad Fahmi e prodotta da TRUEMAX Studios.
L'espressione del soldatino è intensa, i suoi desideri struggenti. L'antagonista appare veramente come malvagio e calcolatore, impossibile da contrastare per il soldato zoppicante. Le immagini sono così esplicite che una voce narrante si rivela superflua.
La bonaria re-interpretazione della Walt Disney.
Questo, della Walt Disney, episodio di Fantasia 2000, stravolge completamente il finale, trasformandolo in un lieto fine. Il cattivo, difatti, fa la fine che, in realtà, dovevano fare i buoni. La musica è di Dimitri Shostakovitch, Piano Concerto No. 2.
Il video è visibile qui, non posso incorporarlo nel blog, bisogna cliccarci sopra col destro e selezionare apri in una nuova scheda.
Dall'ex Unione Sovietica...
Per molti questo episodio, Olovyannui Soldatik, datato 1959, è uno di quelli realizzati meglio, peccato che non conosco il russo! Eccolo qui, diviso in due parti:
Un altro ancora...
Ub Iwerks, nel 1934 produsse il cartone animato The Brave Tin Soldier. Mi ricorda quasi i tempi di Braccio di Ferro. La canzone di sottofondo è calzante, adatta. Anche qui la storia si rivela leggermente modificata.
A Odense, Danimarca, città in cui è nato l'autore Hans Christian Andersen, c'è una statua dedicata sullo sfortunato progonista della fiaba.
domenica 27 febbraio 2011
mercoledì 23 febbraio 2011
[comportamento] Quando ti rubano il cellulare...
Mi ero comprato un Sony Ericsson W200i, quasi per sfizio, alcuni anni fa. Stava in offerta all'ufficio postale e, non appena ho visto che includeva anche un lettore mp3 non ho resistito. Impostare come suoneria una frase di un film o una canzone al posto della solita suoneria polifonica è veramente una marcia in più.
Per il resto era un modello normalissimo, che faceva foto e video abbastanza discreti.
Il fatto.
Stavo al parco giochi di Baselga del Bondone, una domenica di un paio di anni fa, impegnato a fare le foto alla nipotina e alla sorella, e il benedetto cellulare decide di scivolare fuori di tasca. Mi accorgo della sua scomparsa solo di lunedì mattina, vista la mia assoluta indipendenza da questa diavolerie (che ho esposto qui).
Cerca e ricerca (anche a casa, non si sa mai), non salta fuori nulla.
Per la cronaca sono un utente registrato online di Vodafone e questo mi consente di monitorare il traffico delle mie telefonate. Così, martedì mattina, mi accorgo che qualcuno ha violato il PIN di protezione e sta usando il mio telefono. Riassumo meglio: un bifolco ha trovato il mio cellulare, se l'è tenuto (al posto di consegnarlo alle autorità) e lo usa. Questo rientra nel reato di furto. Chi può essere il bifolco (che merita la legge del taglione e tante sprangate nei denti)?
Cosa ho fatto dopo.
Potevo fare qualcosa di più?
Ben poco. Certo, potevo girare e pedinare ogni sospetto che andava a spasso per strada, aspettando che tirasse fuori il suo cellulare. Dovero sperare in un improbabile colpo di fortuna.
Ero ritornato sul traffico visibile dal sito della Vodafone. Si vedevano le chiamate e, soprattutto, un numero di destinazione. Purtroppo, per la privacy, mancavano le ultime 2 cifre di questo numero, ciò rendeva impossibile una sua identificazione. Questo numero l'ho fatto notare all'Ispettore della Questura, temo però, essendo il mio un caso marginale, che non siano stati effettuati accertamenti in merito.
Fine della favola.
Il cellulare non è più saltato fuori. La Polizia Postale, dopo un periodo di ricerche, ha archiviato il caso.
Ora sono rimasto con il microfono-cuffie e l'alimentatore compatibili con il Sony Ericsson W200i, se qualcuno ne avesse bisogno basta che mi contatti, l'annuncio lo vede qui.
Quando rivedi un modello identico al tuo...
L'altro giorno, sull'autobus, una ragazza di Sopramonte aveva il cellullare uguale al mio. Non è stata l'unica volta, anzi, l'occhio se ne accorge subito di questi particolari quando sai di aver subito un furto.
A quel punto rinasce la speranza e valuti delle maniere per accertare che quel telefono non è il tuo. Se girassi con la denuncia in tasca, dove è riportato il codice IMEI ( che lo identifica ) e sapessi che digitando *#06# salta fuori il codice IMEI dell'apparecchio, potrei convincere gentilmente la ragazza a fare quel semplice controllo.
Poi pensi che una ragazzina non può rubarmi il cellulare, violandone il sistema di protezione (forse l'ho sottovalutata). Semmai...
IPOTESI:
Il moroso di lei è il bifolco che ha rubato il cellulare. Usa il cellulare per un po' e poi lo regala alla consorte. "Ehi, ti faccio un regalo, me lo dai un bacio?"
La morale della favola.
Al prossimo cellulare che compro farò una bella (e vistosa) incisione con il taglierino, così da renderlo ben riconoscibile e personalizzato, anche in mano al ladro o al ricettatore.
Per il resto era un modello normalissimo, che faceva foto e video abbastanza discreti.
Il fatto.
Stavo al parco giochi di Baselga del Bondone, una domenica di un paio di anni fa, impegnato a fare le foto alla nipotina e alla sorella, e il benedetto cellulare decide di scivolare fuori di tasca. Mi accorgo della sua scomparsa solo di lunedì mattina, vista la mia assoluta indipendenza da questa diavolerie (che ho esposto qui).
Cerca e ricerca (anche a casa, non si sa mai), non salta fuori nulla.
Per la cronaca sono un utente registrato online di Vodafone e questo mi consente di monitorare il traffico delle mie telefonate. Così, martedì mattina, mi accorgo che qualcuno ha violato il PIN di protezione e sta usando il mio telefono. Riassumo meglio: un bifolco ha trovato il mio cellulare, se l'è tenuto (al posto di consegnarlo alle autorità) e lo usa. Questo rientra nel reato di furto. Chi può essere il bifolco (che merita la legge del taglione e tante sprangate nei denti)?
IPOTESI:
- un ragazzotto del posto, che dispone di un amico smanettone che riesce a violare il PIN della scheda.
- uno spazzino del comune che ogni lunedì mattina passa per il parco giochi per le pulizie. Se è stato lui presupongo che sia un disgraziato a contatto con la delinquenza urbana di Trento, alla quale consegnare il mio cellulare.
Cosa ho fatto dopo.
- ho bloccato la scheda avvisando tempestivamente il supporto tecnico. Si dimostrano sempre molto collaborativi in questo caso, visto che dopo sei costretto a comprare una nuova scheda...
- ho denunciato la scomparsa e il furto del mio apparecchio alla Questura di Trento. La Polizia Postale ha immesso nei suoi elenchi il codice IMEI del mio apparecchio, in modo da monitorare il traffico e individuare il nuovo proprietario. In quest'ottica non bisogna bloccare anche il cellulare, altrimenti il ladro lo getterebbe nella spazzatura, questo è stato il consiglio degli agenti
- munito di denuncia ho richiesto una nuova Sim. Ricordo che è passato più di un mese prima che la Vodafone esaudisse la mia richiesta. C'erano delle problematiche legate alla caratteristica della Sim rubata: essendo una Alter-Ego e venendo trasformato in una Sim normale insorgevano dei fantomatici problemi che il confuso personale non mi ha mai spiegato bene. Il numero viene mantenuto, i messaggi e la rubrica, ovviamente, no, persi definitivamente e in completa balia del ladro.
Potevo fare qualcosa di più?
Ben poco. Certo, potevo girare e pedinare ogni sospetto che andava a spasso per strada, aspettando che tirasse fuori il suo cellulare. Dovero sperare in un improbabile colpo di fortuna.
Ero ritornato sul traffico visibile dal sito della Vodafone. Si vedevano le chiamate e, soprattutto, un numero di destinazione. Purtroppo, per la privacy, mancavano le ultime 2 cifre di questo numero, ciò rendeva impossibile una sua identificazione. Questo numero l'ho fatto notare all'Ispettore della Questura, temo però, essendo il mio un caso marginale, che non siano stati effettuati accertamenti in merito.
Fine della favola.
Il cellulare non è più saltato fuori. La Polizia Postale, dopo un periodo di ricerche, ha archiviato il caso.
Ora sono rimasto con il microfono-cuffie e l'alimentatore compatibili con il Sony Ericsson W200i, se qualcuno ne avesse bisogno basta che mi contatti, l'annuncio lo vede qui.
Quando rivedi un modello identico al tuo...
L'altro giorno, sull'autobus, una ragazza di Sopramonte aveva il cellullare uguale al mio. Non è stata l'unica volta, anzi, l'occhio se ne accorge subito di questi particolari quando sai di aver subito un furto.
A quel punto rinasce la speranza e valuti delle maniere per accertare che quel telefono non è il tuo. Se girassi con la denuncia in tasca, dove è riportato il codice IMEI ( che lo identifica ) e sapessi che digitando *#06# salta fuori il codice IMEI dell'apparecchio, potrei convincere gentilmente la ragazza a fare quel semplice controllo.
Poi pensi che una ragazzina non può rubarmi il cellulare, violandone il sistema di protezione (forse l'ho sottovalutata). Semmai...
IPOTESI:
Il moroso di lei è il bifolco che ha rubato il cellulare. Usa il cellulare per un po' e poi lo regala alla consorte. "Ehi, ti faccio un regalo, me lo dai un bacio?"
La morale della favola.
Al prossimo cellulare che compro farò una bella (e vistosa) incisione con il taglierino, così da renderlo ben riconoscibile e personalizzato, anche in mano al ladro o al ricettatore.
lunedì 21 febbraio 2011
[comportamento] Gli animali, passatempo dei bambini. Peluche vittime del sadismo
Gli animali non sono peluche, mi sembra abbastanza lampante come ragionamento. Eppure molti genitori si lasciano piegare davanti ai capricci di figlioletti estasiati, che non appena visitano un negozio di animali si improvvisano allevatori provetti, strani zoologi o cose del genere.
Ai bambini piace vedere gli animali, ma non li sanno tenere (in vita), fatevelo entrare nella testa. Le fiere degli animali sono tentazioni molto grandi. Vengono venduti migliaia di animaletti indifesi, la maggior parte dei quali morirà tra le mani stritolatrici dei giovani proprietari, o per l'inesperienza dei genitori, o per l'appetito del gatto-cane di casa.
Tra non molto a Trento, dal 19 al 20 marzo 2011, ci sarà la Fiera di San Giuseppe, un mercato di bestie che coinvolgerà tutto l'abitato. Pensateci bene, prima di comprare qualche animale. Disponete di uno spazio adeguato? Potete garantirgli una vita dignitosa?
Voglio raccontarvi che fine hanno fatto alcuni di questi animali...
Uno pensa: gli è andata bene, se restava dov'era veniva macellato, finiva in pentola. Ora è solo condannato a vivere in uno spazio ristretto, da solo e al freddo, senza potersi scavare la tana. Sinceramente non credo che questo sia un miglioramento delle sue condizioni.
Morale? Il coniglio non doveva venire preso, i capricci non dovevano venire assecondati.
Aggiornamento: le condizioni del coniglio sono migliorate, come si vede in queste foto.
Il coniglio nano di razza Ariete è un animale da compagnia. Non rosicchia niente quindi presumo sia anche un animale da appartamento, come lo è un cane o un gatto.
Invece, dopo il solito strapazzamento iniziale, è stato prima cacciato nella gabbia (quella di sopra) e poi in un recinto di circa 10 metri quadrati. Anche se lo spazio è quasi ortodosso, l'animale è stato confinato, messo in isolamento. Ridicolo, per un animale da compagnia. La condizione si è evoluta a tal punto che l'animale socializza con il gattaccio della foto in alto (che, se non avesse lo stomaco pieno, non so come andrebbe a finire...). Da notare che tenta accoppiamenti con le galline di cui scrivo sotto.
Avevo già pubblicato le loro foto e un paio di video, qui sul blog.
Delle cinque creature, a distanza di un anno, diventate galline da carne, ne sono sopravvissute solo due, delle quali una è rimasta nana. Delle altre tre, due sono morte per un ascesso al gozzo, che ostruiva la digestione, e la terza per una paralisi che ha colpito, progressivamente, tutto il corpo. Mi ero dato da fare perchè i pulcini non venissero ammazzati dalle attenzioni scalmanate dei bambini. Eppure tre su cinque sono morti, come mai?
I motivi possono essere due:
Il bambino di per sé non conosce legge o etica, ha un comportamento completamente deviante. La bambola viene maltrattata, i quaderni vengono strappati, l'ordine viene messo a soqquadro. Capisce al volo i comportamenti scorretti e fa fatica ad apprendere quelli corretti. Fenomeno assolutamente normale.
Si definisce sadico chi esercita il proprio potere su un'altra persona e, perchè no, anche su un animale. Lo si deve soggiogare, si deve limitare la sua libertà, bisogna punirlo se non obbedisce ai desideri più assurdi. Un bambino alle prese con un animale spesso si rivela un sadico. Pensa subito a una gabbietta nel quale imprigionarlo, se deve disegnarlo lo ritrae legato per evitare fantomatiche fughe. Lo afferra, lo stritola con la scusa di abbracciarlo e lo percuote con goffe carezze. Tutto per il gusto di maltrattarlo, per il piacere di sentirsi superiore, di imporsi sull'animale.
Non voglio fare l'allarmista: i sadici possiamo trovarli ovunque. Politici in parlamento, ufficiali in caserma, professori a scuola, genitori in famiglia, partner in amore, sono un po' dappertutto.
Però c'è differenza tra allevare un animale e possederlo. Un bambino non lo capisce, è il genitore che deve impegnarsi a farlo rigare dritto. Bisogna cancellare dalla loro testa ogni storia di gabbie o di catene, qui si parla di un essere vivente e spesso anche il genitore fa l'indifferente, il pressapochista. Cosa vuoi che sia, è solo un pulcino. Credo che tra uno che parla così e un pulcino abbia maggior diritto alla vita il secondo.
Dignità e pragmatismo.
L'allevatore si comporta con più razionalità, imprigiona e uccide sì delle bestie, ma dietro almeno c’è un motivo (più o meno condivisibile): lo fa per vivere e per nutrire un numero vastissimo di esseri umani. Gli animaletti comprati per i bambini, invece, vengono maltratti e uccisi per soddisfare voglie infantili e malsane. Quello che si può, che si deve fare, è trattare ogni essere vivente con la dignità che merita.
Ai bambini piace vedere gli animali, ma non li sanno tenere (in vita), fatevelo entrare nella testa. Le fiere degli animali sono tentazioni molto grandi. Vengono venduti migliaia di animaletti indifesi, la maggior parte dei quali morirà tra le mani stritolatrici dei giovani proprietari, o per l'inesperienza dei genitori, o per l'appetito del gatto-cane di casa.
Tra non molto a Trento, dal 19 al 20 marzo 2011, ci sarà la Fiera di San Giuseppe, un mercato di bestie che coinvolgerà tutto l'abitato. Pensateci bene, prima di comprare qualche animale. Disponete di uno spazio adeguato? Potete garantirgli una vita dignitosa?
Voglio raccontarvi che fine hanno fatto alcuni di questi animali...
Tre casi - Il sadismo dei bambini - Dignità e pragmatismo
Il coniglio da allevamento regalato dal vicino, previo capriccio. Dopo il primo periodo di strapazzamento è stato rinchiuso in una gabbia di un metro per cinquanta centimentri. Quando il coniglietto era piccolo come un criceto lo spazio poteva considerarsi adeguato, ora non più.Uno pensa: gli è andata bene, se restava dov'era veniva macellato, finiva in pentola. Ora è solo condannato a vivere in uno spazio ristretto, da solo e al freddo, senza potersi scavare la tana. Sinceramente non credo che questo sia un miglioramento delle sue condizioni.
Morale? Il coniglio non doveva venire preso, i capricci non dovevano venire assecondati.
Aggiornamento: le condizioni del coniglio sono migliorate, come si vede in queste foto.
Secondo caso: il coniglio nano, di razza Ariete.
Il coniglio nano di razza Ariete è un animale da compagnia. Non rosicchia niente quindi presumo sia anche un animale da appartamento, come lo è un cane o un gatto.
Invece, dopo il solito strapazzamento iniziale, è stato prima cacciato nella gabbia (quella di sopra) e poi in un recinto di circa 10 metri quadrati. Anche se lo spazio è quasi ortodosso, l'animale è stato confinato, messo in isolamento. Ridicolo, per un animale da compagnia. La condizione si è evoluta a tal punto che l'animale socializza con il gattaccio della foto in alto (che, se non avesse lo stomaco pieno, non so come andrebbe a finire...). Da notare che tenta accoppiamenti con le galline di cui scrivo sotto.
Avevo già pubblicato le loro foto e un paio di video, qui sul blog.
Delle cinque creature, a distanza di un anno, diventate galline da carne, ne sono sopravvissute solo due, delle quali una è rimasta nana. Delle altre tre, due sono morte per un ascesso al gozzo, che ostruiva la digestione, e la terza per una paralisi che ha colpito, progressivamente, tutto il corpo. Mi ero dato da fare perchè i pulcini non venissero ammazzati dalle attenzioni scalmanate dei bambini. Eppure tre su cinque sono morti, come mai?
I motivi possono essere due:
- questi pennuti sono predisposti per vivere sei mesi, fino alla macellazione, non di più. Le uova vengono fecondate con qualche tipo di irradiamento o in qualche altra maniera industriale. Facile aspettarsi mutazioni e problemi di salute
- i pulcini venduti nelle fiere sono quelli scartati dalle selezioni negli allevamenti. Immaginatevi milioni di pulcini su un nastro trasportare e gente esperta che vede a occhio quali sono gli esemplari buoni e quelli no. Solitamente quelli deboli vengono ammazzati, ma, se ci sono fiere degli animali in vista, possono venire venduti e generare profitto.
Il bambino di per sé non conosce legge o etica, ha un comportamento completamente deviante. La bambola viene maltrattata, i quaderni vengono strappati, l'ordine viene messo a soqquadro. Capisce al volo i comportamenti scorretti e fa fatica ad apprendere quelli corretti. Fenomeno assolutamente normale.
Si definisce sadico chi esercita il proprio potere su un'altra persona e, perchè no, anche su un animale. Lo si deve soggiogare, si deve limitare la sua libertà, bisogna punirlo se non obbedisce ai desideri più assurdi. Un bambino alle prese con un animale spesso si rivela un sadico. Pensa subito a una gabbietta nel quale imprigionarlo, se deve disegnarlo lo ritrae legato per evitare fantomatiche fughe. Lo afferra, lo stritola con la scusa di abbracciarlo e lo percuote con goffe carezze. Tutto per il gusto di maltrattarlo, per il piacere di sentirsi superiore, di imporsi sull'animale.
Non voglio fare l'allarmista: i sadici possiamo trovarli ovunque. Politici in parlamento, ufficiali in caserma, professori a scuola, genitori in famiglia, partner in amore, sono un po' dappertutto.
Però c'è differenza tra allevare un animale e possederlo. Un bambino non lo capisce, è il genitore che deve impegnarsi a farlo rigare dritto. Bisogna cancellare dalla loro testa ogni storia di gabbie o di catene, qui si parla di un essere vivente e spesso anche il genitore fa l'indifferente, il pressapochista. Cosa vuoi che sia, è solo un pulcino. Credo che tra uno che parla così e un pulcino abbia maggior diritto alla vita il secondo.
Dignità e pragmatismo.
L'allevatore si comporta con più razionalità, imprigiona e uccide sì delle bestie, ma dietro almeno c’è un motivo (più o meno condivisibile): lo fa per vivere e per nutrire un numero vastissimo di esseri umani. Gli animaletti comprati per i bambini, invece, vengono maltratti e uccisi per soddisfare voglie infantili e malsane. Quello che si può, che si deve fare, è trattare ogni essere vivente con la dignità che merita.
giovedì 17 febbraio 2011
[informatica] Servizi gratuiti per ospitare siti web personali: webalice, altervista...
Gli utenti ADSL Alice sono tanti,
ma questo spazio gratuito non lo c*** nessuno.
Sfruttatelo, è utile.
ma questo spazio gratuito non lo c*** nessuno.
Sfruttatelo, è utile.
(un utente della rete riguardo a Webalice)
Uso Webalice per ospitare il mio sito personale, questo per la cronaca:
Chi si abbona all'offerta internet di Alice (Telecom) ha incluso nel contratto uno spazio gratuito per ospitare un sito o pubblicare delle foto e altro materiale (via FTP o direttamente dall'interfaccia della casella postale di Alice). L'ho scelto al volo perchè non è facile trovare servizi di web hosting che offrono una presunta banda illimitata a costo zero e senza banner pubblicitari. I megabyte a disposizione, di base, sono 300, assolutamente sufficienti per il vostro sito, basta agire con un po' di economia. Webalice supporta l'html e anche il css, sempre che sappiate usarlo, io no...
Essenziali per mettersi al lavoro sono dei programmi di web authoring, cioè per costruire la pagine web. Kompozer, per dirne uno, è assolutamente free e molto immediato. Non occorrono conoscenze di linguaggio html, ti costruisci la pagina esattamente come compili un documento Word, scegli i colori, le dimensioni dei caratteri e così via.
La procedura, a grandi linee, è la seguente:
- progetti il sito
- carichi su Webalice (http://mail.alice.it/) le immagini e i file che saranno visualizzabili/disponibili sulla pagina web
- costruisci la pagina web scrivendo testo e link, costruendo tabelle e inserendo le immagini caricate, recuperandone l'URL
- carichi su Webalice le pagine web appena create, pubblicandole
Pro. Non mi è mai, e ripeto mai, capitato di perdere i file caricati, problema comune con le immagini di Imageshack, per esempio. Google indicizza il sito senza problemi, l'importante è che:
- posti il link per il tuo sito ovunque (non su un blog solo)
- qualcuno lo cerchi col il motore di ricerca e, in mezzo ai risultati, ci clicchi sopra.
I contro. La banda (la velocità di navigazione) è veramente illimitata? Alcuni mi hanno avvisato che il sito si carica molto lentamente, altri non hanno mai avuto problemi di sorta. Idem con i visitatori stranieri.
Qualcun altro si è lamentato che, a volte, al posto della pagina richiesta ne compare una vuota, con la dicitura PAGINA WEB NON ATTIVA. L'ultimo problema si risolve facilmente in questa maniera.
Per abilitare questo spazio occorre contattare il servizio tecnico della Telecom, che si accerterà che siete gli effettivi proprietari della linea, non ce l'avete in automatico.
Uno dei problemi più grossi (e attuali), però, è il login al servizio, cioè Alice Mail (http://mail.alice.it/), con le connessioni lente. Non funziona. Il sorriso della Hunziker mi fa venire un nervoso che non vi dico, quando clicco su accedi venti volte di continuo e non succede niente.
Webalice, poi, aggiunge una stringa in codice in ogni tua pagina, denominato Red Sheriff Limited e RedMeasure, un programmino che monitora il contenuto delle tue pagine. Ciò non viene riportato nel contratto, ma credo sia una prassi per ogni gestore di siti, responsabile per i contenuti che offre.
Alternative al sito della Telecom? Senza pubblicità: Google Sites
La prima che salta all'occhio è Google Sites ( https://sites.google.com/site/sites/ ). In tanti si lamentano che non è personalizzabile. Difatti, se hai poca pratica di linguaggio html, avrai a disposizione dei modelli già predefiniti, in poche parole pagine e colori come quelli a disposizione per un blog.
Altervista ( http://it.altervista.org/ ) offre un servizio tutto suo. Cominci con un sito gratuito ma di terzo livello, cioè con caratteristiche limitate. Tuttavia, se inserisci delle pubblicità particolari, mano a mano che attiri traffico, guadagni dei soldi virtuali, gli Altercents, che ti permettono di migliorare il tuo sito personale.
Pagando: compri un dominio personalizzato
Se devi pubblicizzare un prodotto in maniera efficace e sai che ne vale la candela, allora ti conviene comprare un dominio e pagare il suo relativo abbonamento annuale. Solitamente è una spesa piccola, ma può variare, a seconda di quanto traffico vuoi attirare. Un sito comprato, da Google per esempio, schizzerà ai primi posti delle ricerche.
In ogni caso questo discorso è molto generale: un sito completamente gratuito conserva tutte le carte per superare in traffico quello più pagato. Tutto dipende dal contenuto e dall'interesse che sprigiona.
venerdì 11 febbraio 2011
[disegno] Visioni angeliche nello specchio
L'ennesimo ritratto in bianco e nero.
Una ragazza vede, riflesso nello specchio, il suo angelo custode, o più semplicemente lo immagina con la fantasia.
Mi serviva una via di contatto tra la ragazza e l'angelo, ma non volevo scadere nella classica mano contro mano sullo specchio. Così entra in scena il piumaggio dei cigni ornamentali. L'ala di uno dei volatili si increspa e si può quindi collegare a quella dell'angelo (molto vicina). Dall'altra parte dello specchio il contatto si consolida con una carezza diretta sul suo braccio.
L'angelo non doveva apparire il solito bonaccione con i capelli mossi e gli occhi felici, piuttosto un difensore, uno spirito forte.
Il disegno comapre anche sul mio sito personale, nella sezione dei ritratti femminili.
Vedi anche:
Una ragazza vede, riflesso nello specchio, il suo angelo custode, o più semplicemente lo immagina con la fantasia.
Francesca e l'angelo custode
tavoletta grafica Wacom Volito 2, Corel Painter IX, matita coprente
stampa 20 per 30 cm
tavoletta grafica Wacom Volito 2, Corel Painter IX, matita coprente
stampa 20 per 30 cm
Mi serviva una via di contatto tra la ragazza e l'angelo, ma non volevo scadere nella classica mano contro mano sullo specchio. Così entra in scena il piumaggio dei cigni ornamentali. L'ala di uno dei volatili si increspa e si può quindi collegare a quella dell'angelo (molto vicina). Dall'altra parte dello specchio il contatto si consolida con una carezza diretta sul suo braccio.
L'angelo non doveva apparire il solito bonaccione con i capelli mossi e gli occhi felici, piuttosto un difensore, uno spirito forte.
Il disegno comapre anche sul mio sito personale, nella sezione dei ritratti femminili.
Vedi anche:
disegno precedente - disegno successivo
martedì 1 febbraio 2011
[approfondire] Iscriversi per difendersi dal telemarketing selvaggio
Stanchi delle pubblicità telefoniche?
Il telemarketing rincara la dose.
Vi chiamano al telefono ogni santo giorno per della pubblicità molesta? Ho una pessima notizia da darvi: da oggi, 1 Febbraio, scatterà quello che gli esperti hanno definito telemarketing selvaggio. Le associazioni consumatori lamentano una grave evoluzione del problema. I rapporti si sono invertiti, in maniera molto assurda. Se prima venivate contattati solo previo vostro consenso (ma quando mai? quando lo abbiamo dato il nostro consenso?) ora sarà l'inverso: sarete voi a dovervi attivare e dichiarare che non volete più ricevere telefonate da scocciatori.
Ebbene, come si fa?
Siamo costretti a iscriversi nel Registro delle Opposizioni per negare alle aziende moleste di rovinarci la giornata a ora pasti. La pagina per l'iscrizione è questa. Avete diverse modalità di iscrizione: via telefono, via internet e via raccomandata.
Ho scelto l'opzione informatica, molto semplice e gratuita (anche la telefonata lo è, essendo un numero verde). Dovrete inserire i dati dell'intestatario del numero di telefono, inviarli e il gioco è fatto. Purtroppo, oggi, il sito pare sovraccarico. Consiglierei di provare a ora tarda o nei prossimo giorni. Altrimenti ci si può rivolgere a associazioni di consumatori più piccole, territoriali, che vi aiuteranno.
Ricevo già pubblicità telefonica molesta. La situazione migliorerà con l'iscrizione?
Assolutamente no. Se vi chiamavano già nel passato, senza il vostro consenso, non vedo perchè devono smetterla proprio adesso. Dovete considerare, però, che la situazione non peggiorerà ulteriormente con l'iscrizione. Meglio di niente, no?
Contate poi, che l'inserimento nel registro di milioni di abbonati richiederà un lasso di tempo enorme. Anni di attesa, e, probabilmente, di pubblicità molesta.
Il telemarketing rincara la dose.
Vi chiamano al telefono ogni santo giorno per della pubblicità molesta? Ho una pessima notizia da darvi: da oggi, 1 Febbraio, scatterà quello che gli esperti hanno definito telemarketing selvaggio. Le associazioni consumatori lamentano una grave evoluzione del problema. I rapporti si sono invertiti, in maniera molto assurda. Se prima venivate contattati solo previo vostro consenso (ma quando mai? quando lo abbiamo dato il nostro consenso?) ora sarà l'inverso: sarete voi a dovervi attivare e dichiarare che non volete più ricevere telefonate da scocciatori.
Ebbene, come si fa?
Siamo costretti a iscriversi nel Registro delle Opposizioni per negare alle aziende moleste di rovinarci la giornata a ora pasti. La pagina per l'iscrizione è questa. Avete diverse modalità di iscrizione: via telefono, via internet e via raccomandata.
Ho scelto l'opzione informatica, molto semplice e gratuita (anche la telefonata lo è, essendo un numero verde). Dovrete inserire i dati dell'intestatario del numero di telefono, inviarli e il gioco è fatto. Purtroppo, oggi, il sito pare sovraccarico. Consiglierei di provare a ora tarda o nei prossimo giorni. Altrimenti ci si può rivolgere a associazioni di consumatori più piccole, territoriali, che vi aiuteranno.
Ricevo già pubblicità telefonica molesta. La situazione migliorerà con l'iscrizione?
Assolutamente no. Se vi chiamavano già nel passato, senza il vostro consenso, non vedo perchè devono smetterla proprio adesso. Dovete considerare, però, che la situazione non peggiorerà ulteriormente con l'iscrizione. Meglio di niente, no?
Contate poi, che l'inserimento nel registro di milioni di abbonati richiederà un lasso di tempo enorme. Anni di attesa, e, probabilmente, di pubblicità molesta.
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