Blog parallelo

lunedì 24 maggio 2010

[oggi] Il campo di patate e i problemi reali.


A volte ci perdiamo in milioni di problemi astratti. Ci capita di penare per dei pensieri, soltanto pensieri, e dimenticare completamente che esiste qualcosa di ben diverso.
Io non faccio eccezione. Ho la fortuna, però, di affrontare, a volte, anche dei problemi reali. Avete mai provato a zappare un campo di patate di 500 mq?


Io sì. Potrei intitolare questa foto "Non sono ancora a metà". Potete notare, infatti, che le quattro bine di sinistra sono zappate ma le cinque restanti no.
Mi è andata bene che non faceva troppo caldo e non c'erano molti insetti fastidiosi. In ogni caso, è stata veramente dura. Quando ho scattato la foto ero nella classica situazione di chi si sente a pezzi. Dubitavo di arrivare in fondo entro la fine della giornata. Per fortuna è arrivato il papà e ha fatto due delle bine rimanenti. Ho così finito entro il pomeriggio. La schiena è rimasta parecchio indolenzita ma almeno ho preso un po' di sole.

Non mi capita spesso di fare mestieri del genere, non ho nessuna intenzione di imitare i braccianti che fanno questo lavoro tutti i giorni dell'anno.
Qui veniamo al punto. La nostra società ci consente di scaricare i mestieri più faticosi a gente "invisibile". Provate a mettervi nei loro panni. Mentre ve ne state a lavorare in un ufficio o a studiare in biblioteca esistono persone che ogni santo giorno esauriscono ogni fibra del loro essere in movimenti ripetitivi ed estenuanti. Tornano a casa con spiacevoli sensazioni alle articolazioni, le mani coperte di calli. E probabilmente si troveranno di fronte a nuove faccende da sbrigare.

Credo che un po' di questa esperienza farebbe bene a ognuno di noi.

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